Verso il Giubileo

“Ne ha bisogno la nostra epoca, che a volte si trascina nel grigiore dell’individualismo e nel ‘tirare a campare’. Ne hanno bisogno giovani, anziani, malati, creato, popoli e nazioni”. L’invito ai credenti a “diventare cantori di speranza in una civiltà segnata da troppe disperazioni. Seminiamo gentilezza” (Papa Francesco)

 

Nei secondi vespri della solennità dell’Ascensione Papa Francesco ha consegnato la BOLLA INDIZIONE GIUBILEO dell’Anno Santo 2025: “Spes non confundit”.

Il tema della Bolla oltre a dare le indicazioni pratiche e le date sottolinea i motivi del Giubileo ordinario, quell’evento che cade ogni venticinque anni e che ci vede il prossimo anno a celebrarlo solennemente con tante iniziative, ti rimando alla pagina ufficiale.

Il Giubileo, l’Anno Santo è un evento della Chiesa che risale al 1300, la Chiesa in questa occasione propone un pellegrinaggio verso le tombe degli Apostoli a Roma, un camminare verso per purificarsi e rimettersi sulla strada giusta come figli di Dio come discepoli del Signore e come Chiesa. Un tempo per rinnovarsi per mettere ordine nella nostra vita spirituale e umana aiutati anche dalla grazia dell’indulgenza.

Papa Bonifacio VIII appunto nel 1300 ebbe questa idea sulla richiesta del popolo che correva a Roma sulla tomba dei due Apostoli Pietro e Paolo.

Una pratica testimoniata e documenta già nella Bibbia.

La parola giubileo infatti deriva dal suono dello Shofar che è un corno di montone di ariete utilizzato come strumento musicale con cui si annunciavano alcune funzioni religiose ebraiche, un corno quindi che in ebraico si dice “Yobel”, da cui appunto la parola “Giubileo”.

“Quattro i suoni caratteristici dello Shofar: la Tekiah, una nota lunga lunga e maestosa, evoca una convocazione solenne; lo Shevarim, costituito da tre note di media lunghezza, simili al suono di un pianto, richiama la fragilità umana e invita a riflettere sulle azioni passate; il T’ruah blast, una serie di note brevi e spezzate, ricordano un allarme urgente a svegliarsi dal sonno spirituale. Nella festa di Rosh haShanah i tre suoni vengono combinati nella Tekiah gedolah, o “Grande tekiah, a significare un appello al cambiamento duraturo e alla redenzione. Lo Shofar è dunque un monito a riflettere sulla propria vita, a cercare il miglioramento ed è realizzato secondo un processo artigianale che prevede l’asportazione della parte interna del corno del montone, e la successiva lucidatura”. (cfr. VaticanNews)

Un tempo quindi, sottolinea il Pontefice, per recuperare la speranza che è in noi. In un mondo distratto rischia di perdere la speranza e senza di essa non c’è futuro e neppure presente. Il Papa con questo Anno Santo rinnova il suono del Corno per ricordarci la vera speranza il modo di essere e il modo di annunciarla a noi stessi nella nostra vita e intorno a noi.

Lasciamoci coinvolgere, consociamo lo spirito e il significato di questo Giubileo prepariamoci come ci ha chiesto il Santo Padre con la preghiera in questo anno che lo precede perché la speranza non venga mai meno. Ti ho citato molte cose approfitta per leggere documentarti e prepararti a vivere questo tempo di grazia. Non lasciamoci assorbire dal male dal buio, ma recuperiamo le ragioni della nostra fede rimettiamoci in gioco riprendiamo la preghiera seriamente sia a livello personale che comunitario e sentiremo il suono del corno ad annunciare che tutto può cambiare se ognuno di noi ha in se il desiderio di bene, il desiderio di Dio.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte