gesti che educano
O Dio, Tu sei il mio Dio! All’aurora ti cerco! Di Te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida e senz’acqua (Sal 62).
“Dobbiamo tenere insieme il senso adorante, pieno di amore e di santo tremore, dell’Eucaristia, come presenza viva e reale del Signore tra noi, presenza fedele che permane nel segno del pane eucaristico, custodito nei tabernacoli, per l’adorazione personale e comunitaria. Qui, permettete, che richiami il valore di gesti che educano al senso vero della presenza eucaristica: lo stare in ginocchio, ovviamente se uno è in condizioni di farlo, sia durante la consacrazione nella messa, sia nell’adorazione o nella visita personale al Santissimo; la custodia del silenzio nelle nostre chiese, anche prima e dopo le celebrazioni; l’accostarsi con devozione alla comunione e il prolungare il colloquio silenzioso con Cristo presente nella nostra anima, in modo unico dopo aver ricevuto la comunione, nel ringraziamento e nell’affidamento a lui”. (cfr. Mons. C. Sanguineti)
In margine alla Solennità del Corpus Domini, mi soffermo ancora a riflettere con voi sull’importanza dell’Eucarestia nella nostra vita. Certamente, Cristo Gesù è presente nella sua Chiesa in molteplici modalità: nella sua Parola, nell’orazione dei fedeli (cfr. Mt 18, 20), nei poveri, nei malati, nei carcerati (cfr. Mt 25, 31-46), nei sacramenti e specialmente nella persona del ministro sacerdote. Però, soprattutto, è presente sotto le specie eucaristiche (cfr. Catechismo, 1373).
Anche noi cristiani che partecipano alla vita della Chiesa talvolta trascuriamo la celebrazione dell’Eucarestia la sua adorazione, la comunione, la visita al Santissimo Sacramento con mille giustificazioni senza comprenderne veramente l’importanza.
“Sotto gli occhi di tutti è la crisi dell’uomo contemporaneo e delle nuove generazioni a vivere l’Eucaristia. La messa è noiosa, o non ho tempo di andare a Messa, la domenica ho bisogno di riposare e di dormire più a lungo, non posso alzarmi prima per la partecipazione alla messa, ci sono gli impegni sportivi dei figli …: queste ed altre le motivazioni ricorrenti per non prendere parte all’eucaristia nel giorno del Signore. Ancora una minoranza sono quelli che dicono di non partecipare per la scelta convinta di non credere; la maggior parte crede all’eucaristia, sa che è qualcosa di importante, magari vi partecipa in momenti particolari della vita come matrimoni, funerali, battesimi, cresime e prime comunioni …
“Perché senza l’eucaristia non posso vivere? A che serve la Messa? Mi toglie i problemi? Mi assicura il lavoro?”. Sembra che il nostro annuncio dell’Eucaristia non intercetti più la quotidianità degli uomini, il nostro linguaggio sembra ormai essere diventato estraneo al modo di parlare, di ragionare, di sentire delle persone, alla cultura della quotidianità. Il resto (il prete noioso, gli impegni sportivi, il bisogno di riposo …) è accessorio. Noi siamo come i pochi che sono rimasti con Gesù mentre molti se ne sono andati, perché non comprendono, e parallelamente pensano che è vero ed importante solo ciò che vedono, toccano e capiscono. La tentazione è allora di replicare a Gesù come operatori pastorali, e non da credenti, come fa Pietro: “Il mondo è cambiato, le famiglie non ci credono più. Cosa possiamo fare? Come fare per rendere la messa più coinvolgente e meno noiosa? Come fare per rendere protagonisti tutti i bambini, i ragazzi? Aggiungiamo segni all’offertorio? Aggiungiamo intenzioni di preghiera dei fedeli? Chiediamo un’omelia più breve? Rinnoviamo il repertorio dei canti? Litighiamo con le società sportive per far cambiare gli orari delle partite? Gesù, dacci qualche idea, suggerisci qualche soluzione”. La risposta di Pietro, invece, è una professione di fede: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!” (6,68). (cfr. Diocesi di Fermo)
Educare al sacro a comprendere le cose che si fanno a lasciarci guidare dai ritmi lenti è la via che penso sia da perseguire nella vita spirituale di ognuno di noi, non si tratta di alleggerire qualche cosa perché si rischia altrimenti di banalizzare o trasformare in altro la pregheira e l’adorazione a Dio pensando che cambiando e togliendo o aggiungendo altro con altri criteri e stili si riesca a coinvolgere di più i fedeli, ma si tratta di educare al fermarsi a spegnere ogni altra attrazione per uscire dal quotidiano e per entrare nel quotidiano in modo diverso spogliandoci dalle logiche delle immagine di oggi.
Riprendiamo a mettere l’Eucarestia al centro della nostra vita, andiamo alla S. Messa preparandoci con impegno, puntali, partecip,i attenti, impariamo a dare spazio alle cose che sembrano essere marginali e secondarie. Senza l’Eucarestia senza la comunione le nostre vite vanno pian piano alla deriva e rimaniamo vuoti e la vita diventa insostenibile e basta un intoppo a cedere il passo a dubitare della fede in Cristo a lasciare le nostre vite le nostre vocazione.
La nostra comunità, oltre a offrire la celebrazione della S. Messa ogni giorno oltre che quelle domenicali e feste propone l’Adorazione Eucaristica il primo Giovedì del Mese e la vista al Santissimo Sacramento sempre.
Proposte che fanno parte del bagaglio culturale della nostra fede e che vengono sottolineate per recuperare la bellezza dell’Eucarestia fonte e culmine della nostra vita. Trova tempo per Dio e troverai tempo per te e i fratelli, trova tempo per Dio e troverai e ritroverai il tempo per la tua famiglia, trova tempo per Dio e ritroverai te stesso la tua vocazione la tua vita il vero senso dell’amore e del servizio.
@unavoce
Foto di Copertina: Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – Altare