Cambio Comando

 

Ieri ci siamo inoltrati anticipando questo evento, che per uno Stormo è un momento importante, rifacendoci alla saggezza di due “Regole” di comunità religiose dove attraverso alcuni criteri scelgono i loro superiori, alla luce di quella sapienza oggi ancora mi voglio soffermare con voi su questo evento che coinvolge la nostra comunità.

Con una certa regolarità gli Enti militari vivono l’avvicendamento dei Comandanti e tale attività che potrebbe sembrare solo burocratica legata all’organizzazione diventa invece un momento di grande significato per il reparto dove non è solo l’occasione di salutare uno che va e accogliere l’altro che arriva ma diventa occasione per rinnovarsi nei valori che si è giurato di servire.

Con questo spirito anche il nostro Stormo si appresta a vivere questo evento così vorrei aprofittare per soffermarmi a riflettere affinchè non sia solo una scadenza da calendario ma un vero momento di famiglia, di unità, di responsabilità, superando l’eventuale abitudinarietà delle situazioni e recuperando l’entusiasmo che deve animare ogni nostra azione.

Il progetto, le finalità, le scadenze a lungo e breve termine proseguono, l’anima del Reparto, la sua missione, i suoi scopi ovviamente continuano e la “nuova guida” porterà le sue caratteristiche umane e professionali e noi, ognuno di noi, deve vivere questo sentendosi parte di questa famiglia. Per quanto possa sembrare banale, la “comunità militare” a differenza di altre, vive e deve vivere questi avvicendamenti come vita di famiglia, sentendosi uniti e corresponsabili nel rispetto non solo personale delle varie attività ma nella capacità di vederle con elasticità e unitarietà per il servizio e a beneficio di tutti. Non c’è uno più bravo dell’altro tutti diversi con caratteristiche differenti che collaborano per raggiungere lo stesso obiettivo.

Sull’altare della Chiesa, della mio Seminario, c’erano incise queste parole: “Agnoscite quod agitis, imitamini quod tractatis”. “Conosci quello che fai, imita quello di cui parli”. Credo che possano valere anche per ognuno di noi. Non serve altro commento, ma solo una presa di coscienza che non vale solo per alcuni ma spirito e stile di vita per tutti, che ci ricorda le nostre scelte di vita, le nostre singole vocazioni, che ci rammenta il Giuramento che abbiamo fatto e il Giuramento del Militare, come quello del Sacerdote, del Medico … non lo dobbiamo mai dimenticare, in quelle parole, in quel gesto si fonda il nostro servizio, la nostra vita, le nostre scelte.

“La sacralità del Giuramento affonda le sue radici in tempi remoti e già nellantica Roma latto di devozione dei militari ai loro comandanti era denominato “sacramentum”, volendo richiamare quanto di più sacro potesse esprimere un uomo in termini di impegno morale, per se stesso e per gli altri … E’ nell’osservanza di quei valori senza tempo che in ciascuno di noi saldano graniticamente il senso della responsabilità, lonestà, la solidarietà verso il prossimo …”. (cfr. Gen. Gallitelli)

L’invito e l’augurio per tutti a un rinnovato slancio a camminare in sintonia e in unità, con gli stessi ideali e gli stessi obiettivi, come uomini, militari, cristiani o di qualsiasi religione o fede, filosofia, o stile di vita, ognuno di noi abbia e viva.

A tutti un buon cammino, protesi ognuno secondo il proprio ruolo e servizio, all’uomo e alla sua crescita morale e spirituale non dimenticando rispetto e professionalità, trasparenza e onestà tra di noi, con le nostre famiglie, negli ambienti in cui viviamo e che frequentiamo.

@unavoce

 

Foto di Copertina: dall’Archivio 15° Stormo