Liturgia della Parola
I discepoli sperimentano un bagno di luce indelebile che li segna in maniera decisiva nel cuore.
TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
“fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Mt 17, 2)
Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di don Luigi Maria Epicoco: “<<Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce>>. Il Vangelo della Trasfigurazione è l’estremo tentativo di raccontare un’esperienza ineffabile che in realtà non ha parole abbastanza capienti per poter dire davvero cosa sia successo in quel giorno sul monte Tabor. Se dovessimo anche noi usare un’immagine, dovremmo dire che i discepoli sperimentano un bagno di luce indelebile che li segna in maniera decisiva nel cuore. Sono quei rari, anzi rarissimi momenti in cui Gesù fa un passo in avanti e si mostra per ciò che è davvero senza nessun’altra mediazione. Lo fa di rado perché vuole sempre lasciare spazio alla nostra libertà. La nostra vita non è mai solo luce, perché davanti alla luce non avremmo molta scelta. Diceva un buon teologo che Gesù ci dà abbastanza luce da capire cosa fare e abbastanza buio da poter scegliere anche il contrario. La festa di oggi è solo fortissima luce che Gesù dona ai suoi discepoli prima che essi entrino nel buio del Getsemani. Ma la cosa interessante è la loro reazione: <<All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore». La loro reazione non è di beatitudine, ma di spaesamento. Sono davanti a un mistero più grande dei loro ragionamenti. <<Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: “Alzatevi e non temete”». È bello pensare che Gesù è Punico modo che noi abbiamo per poter entrare nel mistero senza rimanerne schiacciati. Il Padre manda suo Figlio Gesù per darci un’esperienza (“toccatili”) e indicarci la strada da percorrere (“alzatevi”)). In questo senso per un cristiano non c’è altro di essenziale se non Gesù solo: <<Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo>>. E se ci sono altre cose che ci aiutano, ci sono d’aiuto solo perché ci avvicinano di più a Gesù e non sono in sostituzione a lui”. (cfr. d.L.M. Epicoco)