Giovani assenti e non solo

 

Assistiamo oggi impotenti e indifferenti a un deserto spirituale in senso ampio sia a livello religioso che di vita che di valori dove le libertà invece di essere pregio rischiano di diventare limite, assistiamo con indifferenza al male pur scandalizzandoci e commentando ma senza un impegno serio a reagire positivamente a questo deserto.

Anche nella nostra comunità che è per la maggioranza fatta di giovani l’assenza alla vita della Chiesa e alla partecipazione ai Sacramenti è evidente e palpabile come in tutte le nostre comunità parrocchiali, l’unico vantaggio è che lavorando e vivendo con loro fianco a fianco abbiamo l’opportunità di mantenere aperto un dialogo e un confronto sulle questioni religiose partendo dai fatti di cronaca o dai fatti personali dagli venti che accadono nelle singole persone creando un rapporto di stima reciproca che esula dal fatto di essere prete ma non dimenticandolo. Vestendo i loro colori vivendo le loro vite si è più simili e meno formali senza creare imbarazzo, tutti limiti che oggi riscontriamo nei giovani che se pur interrogandosi sul fatto religioso non avvicinano il sacerdote ma se lo incontrano attraverso provocazioni e obiezioni critiche e accuse s’informano e lo interrogano e si fermano a parlare dandoci l’opportunità così di poter interagire rispondere e chiarie idee e fatti che il più delle volte sono incompleti e non conosciuti sia della vita della Chiesa che della fede e i ricordi lontani del catechismo pian paiano riaffiorano dandoci l’opportunità come dicevo di dialogare. Questo non converte e non recupera immediatamente ma sicuramente apre uno spiraglio dove il giovane s’interroga sulla dimensione spirituale.

Inizia presto questo allontanamento in una età di crescita fisica e intellettuale di rifluito delle regole e dell’autorità sia famigliare o sociale e quindi anche della Chiesa, non vogliono regole non vogliono controlli e questo aspetto che fa parte della crescita di ogni persona è in questa età un tempo delicato dove Dio perde il suo posto dove lo spirituale in genere e sicuramente la Chiesa perde la sua presenza e la sua voce.

La Chiesa s’interroga e si è sempre interrogata su questo tema e mille iniziative e attività, proposte e presenze sia nel reale che nel digitale nel quotidiano e nei vari aspetti della vita dei giovani dalla scuola allo sporto dallo svago al tempo libero … s’impegna e s’interroga e promuove pensieri e iniziative ma per ora sembra comunque non risalire il numero di chi partecipa alla vita della Chiesa e alla vita sacramentale, Santa Messa e confessione sono le prime ad essere abbandonate per essere recuperate poi per il Matrimonio pochi in verità e molti per il Battesimo dei figli che rimane ancora un elemento forte. Questo fenomeno ovviamente collega anche la carenza di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa.

Dio la fede la religione non hanno posto nei discorsi dei giovani se non a livello di critica o di radicalizzazione del fatto religioso di accusa o di limite. Nonostante e forse a causa di questo possiamo vedere sui social molti preti e religiosi sono presenti, alcuni non si regolano con le invettive diventando ridicoli sia nel messaggio sia nel modo di presentarsi e forse questo è un aspetto che noi sacerdoti dobbiamo curare di più per avere un seguito senza ridicolizzare la religione e la stessa figura del sacerdote e dei Sacramenti.

I giovani per la mia esperienza non cercano che il pagliaccio ma che sei attento alle loro idee e alle loro obiezioni che ti possano incontrare che trovino anche se non ti cercano  e che accetti le loro critiche le loro provocazione, loro sono in ricerca di una risposta a domande che non ti fanno direttamente.

Non ho soluzioni o ricette in merito mi limito ad esserci e nel farmi trovare in queste situazioni il più delle volte informali e di svago cercando di rispondere dando rispetto e amicizia senza fare una catechesi o un’omelia almeno nei toni ma con un dialogo colloquiale con una disponibilità che esce dagli schemi per aprire il cuore e dare la possibilità attraverso un adattamento del linguaggio alla loro comprensione dei misteri della fede e della vita della Chiesa e in particolare della gerarchia ecclesiastica.

I giovani cercano lo spirituale e nel cercarlo si imbattono in altre forme di ritualità e di credenze dalla superstizione al gioco alle varie dipendenze che quasi li anestetizza perché il desiderio è staccarsi da tutto e da tutti per trovare chissà cosa e in questo percorso di esperienze il rischio è di perdersi e di cadere in quelle difficoltà di vita che se non affrontate rimango anche in età più adulta.

C’è richiesta di capire anche se molte volte alla domanda che ti pongono non aspettano la risposta o la conoscono ma la conoscono a loro modo senza analizzare i vari elementi quindi in modo preconcetto rimanendo così solo una provocazione. Alla loro richiesta non si aspettano una risposta e certamente non vogliono una regola un impegno duraturo ma nonostante questo cercano amore amicizia rispetto considerazione alternandoli a sentirsi super eroi saper tutto della vita non importarsi di politica e società di lavoro ma alla ricerca di una vita facile una bella vita e non una vita bella.

In questo scenario noi Chiesa noi sacerdoti come annunciare l’amore di Gesù la sua passione per l’umanità? Non so ma so che ci devo essere nei momenti della loro vita belli o tristi, non posso condividere la vita appieno ma far sentire di esserci farmi presenti in ogni situazione condividendo almeno fino a un certo punto il loro cammino non dimenticando che sono un sacerdote perché loro lo ricordano bene e pur cambiando l’abito per avvicinarmi a loro senza pregiudizio non devo e non dobbiamo cambiare il cuore e l’essenza della nostra vocazione, cambiare il linguaggio e le modalità i toni e metodi senza dimentica il messaggio da far passare senza dimenticare chi siamo e quale il nostro ministero il nostro impegno la nostra presenza nella società.

Amore amicizia rispetto accoglienza diversità sono alla base dei discorsi dei nostri giovani frammisti da divertimento svago trasgressione libertà e in questo pur prurì di cose il nostro “esserci” in modo serio non serioso ma serio e rispettoso possiamo fare la differenza e diventando amici avere la possibilità che loro vengano a cercarti. Questo non ci deve pero togliere dal proporre attività e iniziative a carattere liturgico catechetico formativo ricreativo … dove chi più vicino possa crescere e i più lontani scorgere una possibilità.

Considerazioni ad alta voce per condividere con voi questi pensieri che non riguardano solo le giovani generazioni ma ognuno di noi perché riflessioni che si adattano ad ogni persona a qualsiasi età e dove li scorgiamo nel giovane maggiormente ma che non esclude nessuno.

@unavoce

 

Foto di Copertina @unavoce: interno chiesa dei militari “Madonna di Loreto”