Cristiani e cittadini

«cercare la giustizia con fame e sete; guardare e agire con misericordia; mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l’amore, seminare pace intorno a noi; accettare ogni giorno la via del Vangelo, nonostante ci procuri problemi». (cfr. Gaudete et Exsultate)

 

Un rapporto difficile dagli albori della storia ma indispensabile per la costruzione della casa comune è il rapporto religione e politica, l’uno non può fare senza l’altro. La religione nel rispetto delle politiche ma non a discapito dell’uomo è la strada che deve essere intrapresa e mai dimenticata. La laicità di cui tanto si parla non è togliere i segni di una fede ma semmai sottolineare i valori di essa che vanno a integrarsi con la vita politica di una società. Non è questione di potere o meno non è questione di chi ha ragione o meno è questione di mettere l’uomo al centro e il messaggio religioso e quello cristiano in modo particolare ha al suo centro l’amore e la fratellanza. Le discussioni nascono sui modi sui tempi storici sugli interessi che talvolta diventano privati e non comuni. Il limite umano nelle cose dell’uomo c’è e ci sarà sempre.

Non sono un polito ne uno studioso di essa sono un cristiano e un sacerdote e un cittadino e alla luce di una riflessione personale affronto questa chiacchierata con la lucidità di un credente consapevole di essere un cittadino che deve obbedire alle leggi degli uomini che sono a beneficio dell’umanità e a Dio. Un rapporto che sembra non essere sempre facile, concordare questi due elementi è lo sforzo e l’impegno che ognuno di noi deve metterci.

Riconoscere prima di tutto l’autorità religiosa e laica a servizio della comunità lavorare per mantenere i due ambiti puri nelle loro origini impegnarsi e confrontarsi dove le scelte rischiano di offendere e umiliare le dignità delle persone cercare cammini e strutture che servano a questo scopo. Il rispetto è alla base che unito ai valori sia religiosi che civili ci aiutano a camminare e ad educare in questo percorso. Eliminare fondamentalismi religiosi e politici togliere campanilismi e chiusure verso gli altri è la via da perseguire costruendo ponti e non innalzando muri.

In un mondo interconnesso e in continuo movimento dove culture e tradizioni si mescolano il rispetto reciproco è alla base non solo per l’aspetto religioso ma anche per la vita sociale di una comunità. Nella storia passata e recente abbiamo figure lungimiranti di uomini politici che hanno vissuto il loro servizio con santità, penso ad Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, don Luigi Sturzo, Robert Schuman, Aldo Moro e tornando indietro Giuseppe Toniolo, Maria Cristina di Savoia, Tommaso Moro … uomini e donne di ieri e di un passato recente che hanno segnato le società con la loro fedeltà ai valori e alla religione pur nel servizio alla politica e con un laicismo che non è annientamento ma rispetto e collaborazione.

Conoscere queste persone ci aiuterà a essere cristiani veri e cittadini modello. Non escludiamoci dalla vita politica il Vangelo va incarnato nel quotidiano e ognuno deve fare la sua parte. Una società che non rispetta Dio qualunque nome gli si dia è destinata ad implodere le due dimensione sono invece a servizio dell’uomo e chi tra noi ha ruoli di vertice non deve dimenticarlo e noi popolo e società dobbiamo contribuire alla costruzione di questa società di questa comunità di questo stato e chiesa senza scandalizzarci ma unendo le capacità e le caratteristiche per raggiungere l’obiettivo: una vita in pace e nella dignità per tutti.

@unavoce

 

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