«Il frutto dell’amore è il servizio»
Nella giornata in cui la Chiesa celebra la memoria di santa Teresa di Calcutta, vorrei con voi rileggere l’omelia che il nostro pastore ha rivolto alla nostra Chiesa al reparto del “Multinational Cimic Group” una cooperazione civile e militare per l’inserimento dell’organizzazione militare nell’area di operazioni senza creare attriti con la popolazione e con le agenzie e organizzazioni presenti e promuove progetti per ricostruire e agevolare le popolazioni nella ripresa dopo i conflitti, elevando la santa a loro celeste Patrona
“Dopo un iter autorizzativo durato sei anni, che ha visto la collaborazione di autorità militari ed ecclesiastiche e di seguito al conseguente Decreto di approvazione dell’Ordinario con Ratifica della Congregazione del Culto Divino e disciplina dei Sacramenti, ha avuto luogo presso la Caserma “M. Fiore” a Motta di Livenza (Tv), sede dell’organismo interforze deputato alla cooperazione civile e militare, la cerimonia di ufficializzazione del patronato” (cfr. Ordinariato Militare)
In quell’occasione il nostro Ordinario Militare all’interno della celebrazione Eucaristica in onore della neo Patrona del reparto ha pronunciato l’Omelia che ora vi riporto e vi rimando per la lettura integrale.
“Carissimi, nella storia della Chiesa non sono i grandi programmi a cambiare le cose, a segnare i passi decisivi, a incidere sul sociale, tantomeno a condurre le anime alla santità: è il mistero della povertà, è l’incontro con la povertà, è l’incontro con i poveri. Quell’incontro che cambiò la vita di Santa Teresa di Calcutta. Chi è il povero? Di cosa ha bisogno? Cosa devo essere io per lui? Sono domande che, certamente, si sono fatte strada nel suo cuore di giovane donna, di giovane suora, un giorno di settembre su un treno… Domande scatenate da una voce che, improvvisamente, la interpellava con una semplice grido: «Ho sete!». Non domande teoriche, ma domande che avevano volti, occhi, voci per chiedere aiuto. Il povero non è che questo: colui o colei che chiede aiuto, ti chiede aiuto. Può farlo gridando il suo bisogno; può farlo in un silenzio dignitoso o inconsapevole. Ma il povero è colui che ha bisogno di aiuto, ha bisogno di te. È per tale ragione che voi avete scelto Madre Teresa come Patrona: perché l’incontro con un particolare genere di povertà e di poveri vi porta a farvi le stesse domande, incide in modo significativo sull’opera del Multinational CIMIC Group e gli dona incisività. Una incisività che, oggi, racchiude un grande messaggio etico e sociale, del quale vi ringrazio, salutandovi con profonda stima e con affetto. Chi è il povero, dunque? È anzitutto una persona, quale che sia il suo bisogno. «Ho avuto bisogno di mangiare, di bere, di essere riconosciuto come uno del vostro popolo… ho avuto bisogno della libertà, delle cure, dell’assistenza nell’ora del dolore o della morte… e mi avete dato aiuto, ed eravate con me», dice Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato (Mt 25, 31-40). Il povero è persona. E la persona, ogni persona, è sacramento di Dio. Si tratta di una verità troppo spesso non riconosciuta. La povertà, piuttosto che rappresentare un grido, oggi finisce con l’essere un’etichetta per scartare ancora di più coloro che già vivono la condizione dello scarto. Madre Teresa si accorse di questo. Passando per le strade ove erano nascoste le più estreme miserie dell’India, trovò il suo tesoro; capì come proprio lì avrebbe potuto vivere in pienezza la propria vocazione di consacrata. «L’avete fatto a me», dice Gesù; e continua a dirlo oggi, a gridarlo nelle pieghe dello scandalo della povertà. Anche la vostra missione rispecchia una simile esperienza. Posto a servizio di quei poveri incontrati nelle esperienze maturate nel corso delle operazioni di supporto alla pace, il vostro reparto si propone non solo vivere il dovere che il mondo militare impone, servizio di per sé già significativo alla persona, ma è chiamato ad andare più in profondità, ponendosi come obiettivi il collegamento civile-militare, il sostegno all’ambiente civile e il supporto alla forza e focalizzando in modo serio il tema della formazione” … CONTINUA
Le sue parole siano di riflessione di preghiera per tutti noi per rinnovare il nostro servizio e le motivazioni delle nostre presenze accanto ai più bisognosi.
@unavoce
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