In Viaggio con il Papa
Vorrei riprendere il discorso del Santo Padre che ha pronunciato a Jakarta in questi giorni sulla compassione. Un tema che non affrontiamo abbastanza che trascuriamo o che diamo per scontato e che ricordiamo solo quando ci riguarda, pretendendola.
“Che cosa «manda avanti» il mondo? Alcuni potrebbero rispondere l’economia, altri la lotta di classe, altri ancora la curiosità, o la voglia di intraprendere e sperimentare, altri ancora l’amore. Più di trent’anni fa in Argentina una vecchietta disse al vescovo Bergoglio che la misericordia divina è l’architrave che sorregge il mondo, («se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe»); oggi Francesco indica qual è il “motore” che lo fa andare avanti. Dalla cattedrale di Jakarta, il Papa ha spiegato che a mandare avanti il mondo è «la carità che si dona» nella compassione. Ha detto che la compassione non consiste nel dispensare aiuti o elemosine ai bisognosi «guardandoli dall’alto in basso» ma significa chinarci per entrare davvero in contatto con chi sta a terra e così risollevarlo e ridargli speranza. Significa anche abbracciare sogni e desideri di riscatto e di giustizia dei bisognosi, diventandone promotori e cooperatori”. (cfr. VaticanNews)
Cos’è la compassione? “La compassione è uno stato mentale che invoca l’altruismo e lo fa agire. Si contrappone al desiderio di punizione e di vendetta. Nell’immaginario collettivo il termine compassione è spesso affiancato a quello di saggezza, infatti se ci soffermassimo su questi due concetti, per certi versi, sarebbe difficile scinderli”. (cfr. stateofmind)
Un bell’articolo della Rivista dei Gesuiti “La Civiltà Cattolica” affronta il tema ampiamente e vi rimando alla lettura integrale dell’articolo: “Considerata la sua lunga presenza e la molteplicità di possibili significati a essa attribuiti nell’immaginario religioso e non, è forse bene iniziare a chiarire cosa non è la compassione. Sappiamo infatti come essa sia stata oggetto di critiche a volte spietate, ad esempio in sede filosofica, quando è stata considerata una forma di superiorità ammantata di bontà, un approccio emotivo ai problemi che impedisce di coglierne la complessità, con il rischio di dare valutazioni in base a simpatie e antipatie del tutto soggettive e superficiali”. (cfr. La Civiltà Cattolica)
Ora vorrei suggerire a me e a voi di riflettere su questo stato su questo modo di essere su questo stile del vivere, soprattutto oggi in un mondo che sembra non interessarsi a nulla e a nessuno se non a noi stessi. Siamo diventati egoisti e introversi, gelosi e invidiosi, anzi lo siamo sempre stati ma oggi forse lo si nota maggiormente. Da Cristiani da credenti la compassione va ricordata che è l’anima della vita religiosa è “il linguaggio di DIO” così l’ha definita Papa Francesco.
Gesù è l’essenza stessa della compassione. Senza di essa la vita è vuota e in lotta con se stessa in lite con gli altri infelice su ogni aspetto.
Il non rimanere indifferenti, il commuoversi avere empatia accorgersi è l’anima della vita indipendentemente da quello che possiamo fare per gli altri. Questo lo si impara in famiglia sulla nostra pelle quando abbiamo bisogno di riceverla e tutti ne abbiamo bisogno e solo così potremo essere persone compassionevoli, usare quella compassione divina che Gesù ha usato verso chi ha incontrato verso chi l’ha tradito e uccio … La compassione è il tratto eloquente della misericordia di Dio è quello che ha permesso Gesù di perdonare tutti e di offrire se stesso per salvarci. La compassione di Dio è la misericordia di Gesù.
Quello che abbiamo ricevuto anche inconsapevolmente è e deve essere lo stile della nostra vita senza incolpare a destra o a sinistra quando le cose non ci vanno bene ma guadare dentro noi stessi e non pretendere quello che non diamo. Gesù ha accettato di sacrificarsi indipendentemente dalle nostre risposte. Forse l’immagine più plastica che ci può aiutare è il Samaritano sulla strada di Gerico. Tutti vorremo un Samaritano ma forse non tutti riusciamo ad essere Samaritani. Fermiamoci e invece di giudicare impariamo ad amare con compassione nella misericordia lasciandoci guidare dall’amore che Dio ha per ognuno di noi. La compassione non è in contrasto con la giustizia ma è l’anima della giustizia e della pace, questo ci permette di restare umani sull’esempio del Divin Maestro.
Impariamo tutti a perdonarci impariamo tutti ad essere compassionevoli impariamo tutti a prenderci tempo come ci suggerisce un noto testo: “Prenditi tempo per pensare / perché questa è la vera forza dell’uomo Prenditi tempo per leggere /perché questa è la base della saggezza Prenditi tempo per pregare /perché questo è il maggior potere sulla terra Prenditi tempo per ridere /perché il riso è la musica dell’anima Prenditi tempo per donare /perché il giorno è troppo corto per essere egoista Prenditi tempo per amare ed essere amato/perché questo è il privilegio dato da Dio Prenditi tempo per essere amabile / perché questo è il cammino della felicità. Prenditi tempo per vivere”! (cfr. saveriane)
@unavoce
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