di vita sacerdotale

I presbiteri […] sono consacrati per predicare il Vangelo, essere i pastori fedeli e celebrare il culto divino, quali veri sacerdoti del Nuovo Testamento in virtù del sacramento dell’ordine ad immagine di Cristo, sommo ed eterno sacerdote. (Lumen gentium 28)

«Provo le vibrazioni del “Magnificat”… dal primo giorno che ho sperimentato i disegni di Dio e che ho capito di lodarlo attraverso la folle bontà che voleva d’un infermo, un eletto… Dovrò predicare il Vangelo a una società che tutto ha inventato e scoperto fuorché il Vangelo». (cfr. san Paolo VI)

 

Stile Sacerdotale, oggi parlare di questo al clero ma anche ai laici sembra un argomento fuori moda. I sacerdoti, soprattutto le nuove generazioni, si dividono in due categorie quelli che escono dagli schemi e quelli troppo dentro gli schemi e non parlo di vecchi o nuovi ma gli schemi di quella vita scelta e tra i laici chi vuole il prete in un modo e chi in un altro, chi  più in chiesa chi fuori dalla chiesa, chi organizzatore sociale chi solo in chiesa ma in tutto questo c’è una via di mezzo che la mia generazione di sacerdoti chiama lo stile sacerdotale, un modo di essere e di presentarsi al popolo santo che non è solo apparenza e immagine ma sostanza.

Certamente non sono io l’esempio ma parlando ad alta voce con voi oggi per ricordare a me tesso la normalità della vita senza dimenticare la scelta fatta. Una normalità di vita ricordando che essere sacerdote ha un tempo e un modo per ogni cosa, non tanto per rientrare nei canoni di una regola o di una tradizione che comunque non vanno dimenticati ma che sono immagine di uno stile che dice quello in cui crediamo e quello che abbiamo scelto e rappresentiamo rispondendo a una chiamata.

Lo stile sacerdotale è fatto da sobrietà elegante e decorosa nel celebrare e nella vita privata. Giornate dedite alla preghiera e non solo alle mille cose da fare, giorni e tempo dedicato allo studio e alla preparazione delle varie attività pastorali, decoro nel celebrare le liturgie e modo di tenere le nostre chiese, sobrietà di vita nel vivere accanto alla nostra gente sobrietà di linguaggio e di atteggiamenti. Tutto ciò non impedisce al sacerdote che secondo le sue doti personali la sua età e le sue capacità si cali nel mondo senza però dimenticare la scelta fatta. Non è la partita con i ragazzi o la mangiata con altri non è un pantalone e una camicia borghese o la gita con gli amici ma lo stile nasce dal cuore dalle parole che dice dalla disponibilità all’ascolto e queste caratteristiche si coltivano con la preghiera e la riflessione.

Fermarsi a pagare prima di fare, fermarsi a studiare prima di parlare e di proporre attività, chiedere collaborazione ai laici per le attività ricreative formative ludiche organizzative non per delegare ma per non perdersi nel fare dimenticando il primo compito che è quello di pregare per la propria gente.

Da qui l’importanza dell’abito clericale della cura delle celebrazioni ben fatte senza una creatività banale e fieristica, preti che cantano come a saneremo o ballano come a teatro che nel celebrare nel mare pensano di dare il senso della presenza divina o negli abiti originali pensano di creare attenzione nella preghiera diventando invece pagliacci … un limite e un decoro che c’è e che vediamo nella nostra gente nelle varie situazioni e occasioni della vita. Un aspetto che può sembrare superficiale ma che è immagine di un sentire e di un essere.

La serietà della vita non è avere la faccia scura o dire solo parole importanti e impegnate anche se non dobbiamo lesinarle ma vivere la vita con la semplicità e la normalità della natura umana sapendo la scelta fatta e le regole che la Chiesa ci chiede. Le promesse fatte al giorno della nostra ordinazione al di là dei sentimenti non devono venir meno.

Chiedete ai vostri preti che siano preti non chiedetegli di essere fuori dagli schemi ma fuori dagli schemi con l’intelligenza onesta corretta ed elegante della vita, quella vita che tutti ognuno secondo la sua vocazione dovrebbe vivere. Pregate per i vostri sacerdoti stategli accanto siate fratelli con loro e loro potranno essere guide sagge e vere verso il Signore e insieme giungere a costruire e vivere il Regno di Dio.

@unavoce – Foto di Copertina: fonte

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