Piccoli gesti

 

L’era del digitale sembra far perdere il buon gusto eppure anche nell’etere ci sono rappresentazioni, se pur magari nella finzione, di buon gusto ma ovviamente il buon gusto è qualche cosa d’innato nella persona anche se sono convinto che ci si possa sempre educare.

Le mode in passato servivano forse per orientare il gusto e non solo per un aspetto commerciale o uniformante ma per dare l’idea di quelle che erano le occasioni e i modi di presentarsi. Ora anche guardando le proposte commerciali alcuni di noi sembrano vestiti con quello che capita e che è caduto dall’armadio o appeso sullo sdentino della biancheria di differenti persone e se da una parte sembra prevalere la comodità alla forma dall’altra ci accorgiamo che non solo non c’è forma ma neppure la comodità.

Può sembrare un discorso poco utile con tutti i problemi che la società ha in questo tempo, credo invece che se trascuriamo le piccole cose come può essere un abito un modo di presentarsi di parlare … rischiamo di perdere non solo la forma ma anche la sostanza della vita.

Il buon gusto non è la ricercatezza ma è il decoro di come ci si presenta in pubblico secondo i luoghi che dobbiamo abitare. La comodità non deve andare a discapito della decenza e c’è una modernità giovanile e non solo che ha buon gusto, altra invece che sembra estraniarsi da tutto e da tutti. La stravaganza che ormai si vede più frequentemente non indica serietà e se è vero che l’abito non fa il monaco o un libro non si giudica dalla copertina è anche vero che l’abito è il primo modo per presentarsi e un libro con una bella copertina una bella stampa sicuramente prende l’occhio prima di altri.

Sappiamo che il 75% della comunicazione è fatta da come ci presentiamo pertanto sia nel vestire che nel curare la casa o gli ambienti che viviamo, nelle parole che diciamo sapendo scegliere il modo di presentarsi secondo i momenti e le occasioni con intelligenza e rispetto fa invece comprendere l’altra persona. Un buon modo di presentarsi parla già da se e riflette il rispetto che si vuole esprimere nei confronti dell’altra persona. Andare a teatro o allo stadio, in chiesa o da una persona pubblica, invitati a un ricevimento o in una occasione speciale bisogna fare lo sforzo di riflettere e pensare a come ci si veste nel modo adatto pur informale e nuovo ma nel rispetto di chi ci invita di chi ci ospita. Girare per le strade in modo indecoroso dice solo menefreghismo.

Se questo vale soprattutto per chi nella società ha un ruolo di servizio penso alle forze dell’ordine militari preti …questo vale in ogni settore della vita nei negozi nei supermercati … nella scuola. Recuperare la bellezza non significa non dare spazio al nuovo e alle nuove forme ma certo non deve scadere nella indecenza e nella sporcizia, il buon gusto è fatto dall’opportunità di essere in quel determinato posto. La cura della persona dei luoghi della divisa qualunque essa sia è segno di passione di impegno di voler essere vero in mezzo agli altri.

L’individualismo sempre più crescente ci porta a questa mancanza di rispetto e l’originalità non guasta ma ogni cosa a suo tempo e nel luogo giusto. Il buon gusto è una mistura di semplicità ed eleganza e per essere ordinati non serve avere abiti costosi ma puliti e decorosi. L’abito non mente come ci presentiamo è lo specchio di chi siamo di quanto ci teniamo e di cosa vogliamo.

@unavoce – Foto: fonte

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