Verifichiamoci su come viviamo la comunità
Come vivi la tua Parrocchia? E’ questa la domanda che rivolgo alla mia comunità ma che vale per chi ci legge su come vive la sua appartenenza alla sua Parrocchia. Tante idee tanti consigli e poi fatichiamo a vivere la nostra fede comunitariamente c’è sempre prima qualche altra cosa più importante che noi riteniamo irrinunciabile.
Potremmo fare un analisi sociale, pastorale ma non è questo né il luogo né il tempo, tante parole sono state spese tanti consigli tanti documenti della Chiesa che poi neppure riusciamo a leggere anche se invitati a farlo o suggerendoli nelle catechesi alle quali pochi pochissimi partecipano.
La fede non è un fatto privato o meglio non è solo un rapporto privato tra noi e Dio, la fede si vive nella Chiesa e attraverso la comunità locale, la nostra parrocchia. Ora nella nostra piccola comunità questo lo si nota in modo evidente. Ognuno ha le sue scuse, perché tali sono, che giustificano la non partecipazione e se fosse solo il non venire in chiesa in parrocchia perché in quella domenica in quella circostanza, festa o meno si è deciso di vivere una giornata differente presso un’altra chiesa, un’altra parrocchia un santuario allora si potrebbe comprendere ma non è così, il problema è che non si frequenta da nessuna parte perché ognuno ha i suoi impegni che ritiene inderogabili e più importanti di Dio.
Questo non è l’atteggiamento di un cristiano serio e non servono discorsi perbenisti finti spirituali ecc. pellegrinaggi o visite in luoghi sacri, se non c’è continuità se non c’è voglia di crescere di capire non ci sarà mai fedeltà e questo lo riscontriamo anche in altri settori del vivere quotidiano e delle relazioni.
E’ faticoso costruire la comunità anche nei momenti ludici gite agape fraterne … siamo individualisti e chiusi, lamentosi e superficiali.
Una realtà che ormai si diffonde in molte realtà parrocchiali e oggi portarla in evidenza è per richiamare a me e a voi questo impegno e questo dovere cristiano. Possiamo scegliere la parrocchia che desideriamo frequentare (almeno questo per noi militari e famiglie) ma una volta scelta l’impegno è frequentare con serietà. Ci manca il senso dell’appartenenza e questo lo vediamo anche nel sociale sono gli altri che devono fare e noi pretendiamo ma non siamo disposti ad impegnarci in prima persona siamo individualisti, basta che faccio ciò che dico io che va bene a me e al resto non ci bado.
E’ ora che con serietà ognuno di noi s’interroghi su come effettivamente partecipa alla vita della comunità e faccia delle scelte serie e determinate. Partecipare alla S. Messa domenicale non è facoltativo ma un impegno serio così come fermarsi a salutarsi con calma dopo la S. Messa, comprendere il significato della celebrazione partecipando attivamente dando il proprio contributo attraverso una fedeltà effettiva. Fedeltà è l’ingrediente indispensabile perché le cose e le situazioni le persone e le attività possano portare frutto e per essere fedeli bisogna crederci e crederci non basta dirlo a parole ma con i fatti. Non si propongono iniziative per riempire un calendario e per dirci che siamo bravi, si offrono opportunità per condividere e stare insieme crescendo nell’amicizia e nel rispetto reciproco.
Detto questo lascio ad ognuno un serio esame di coscienza.
@unavoce – Foto@unavoce: La Chiesa Parrocchiale “Madonna di Loreto” del 15° Stormo