Fedeltà

 

Noi sacerdoti sempre o molto spesso invitiamo i nostri sposi a ricordarsi le promesse matrimoniali spesso ripetiamo questi concetti e davanti a una situazione di separazione e/o divorzio ci poniamo domande e cerchiamo risposte umane sociali e pastorali ma vorrei oggi farmi un esame di coscienza ad alta voce. Quante volte pure io ho ribadito questo concetto della fedeltà della indissolubilità del resistere del confrontarsi del farsi aiutare, non si può dire di amare una persona e poi odiarla al punto di farsi guerra e penso alle coppie che si separano e poi guardo a me prete a noi preti e a quei confratelli che per ragioni strane criticano al punto di essere richiamati e nonostante questo proseguono nelle loro convinzioni e abbandonano se non addirittura debbono essere fermati con scomuniche e riduzioni allo stato laicale.

Parlo a me sacerdote e a chi come me ha fatto questa scelta volontaria in piena coscienza responsabilmente consapevole dei pregi e dei limiti e con onestà anche con la consapevolezza di molti errori e certo di non essere degno del ministero ricevuto perché altri migliori di me più intelligenti, più capaci … avrebbero potuto fare meglio ma sono qui un semplice prete come tanti che dalla sua periferia cerca di amare Dio e servirLo nel popolo santo a lui affidato questa si chiama obbedienza oltre che rispetto e consapevolezza pur conservando una mia opinione libera le cose vanno comprese e affrontate negli ambiti giusti e che la Chiesa ci offre come madre attenta.

Non è facile sempre annunciare il vangelo non è facile sempre seguire le indicazioni che ci vengono date, anche noi dalle nostre periferie vediamo cose e sentiamo cose che fatichiamo a mediare con i nostri fedeli, anche noi siamo stanchi talvolta di parole pur dicendone e scrivendone molte ma questo non toglier l’amore per la Chiesa la dedizione e l’onestà a servirla sempre con coraggio con umiltà sapendo di non essere all’altezza della fiducia di Dio e della Chiesa e dei superiori che la Chiesa ci dona come guide ma cercando con onestà e confrontandomi per costruire il Regno di Dio cercando di testimoniare il vangelo con la mia povera vita con le mie miserie e cercando di amare la realtà che la Chiesa mi è chiesto di servire nel bene e nei suoi limiti perché la Chiesa è Cristo che attraverso noi poveri uomini decidiamo di seguirlo. Una storia di amore quindi e se questo amore finisce allora mi domando: c’è mai stato? così come in una coppia di sposi.

Mille problemi la società sta affrontando e la Chiesa che vive nel tempo nella storia con essa cerca di leggere la storia ricordandoci i valori la dignità la sacralità della vita con tuti i suoi controsensi le sue polemiche.

Oggi sembra pero che solo se contesti sembra che lavori, impariamo e lo dico a me stesso prima di tutto impariamo a fare il nostro dovere nel silenzio ad amare prima di prendere ad esserci nonostante tutto assicurare a me stesso e alla comunità che la Chiesa c’è che il sacerdote c’è sempre e comunque. La preghiera è l’anima di questo amore indissolubile.

Non scoraggiamoci noi sacerdoti non scoraggiatevi voi sposi nessuno è perfetto e tutti sbagliamo ma non abbandoniamo la vocazione scelta perché altri non la pensano come noi perché vivere insieme lo sappiamo è faticoso ma le cose belle richiedono sacrificio.

Ama sapendo che il Signore non abbandona nessuno dei suoi figli. Pregate per i vostri sacerdoti loro pregano ogni giorno per tutti voi nella celebrazione Eucaristica la voce sale a Dio con i nomi di ogni fratello e sorella che la Chiesa ci ha affidato.

@unavoce – Foto fonte

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