Antifone maggiori
Le antifone maggiori dell’avvento chiamate antifone “O” per il loro inizio sia nel testo originale in lingua latina che nella sua traduzione, caratterizzano la preghiera di questo ultimo tratto del cammino di avvento che ci sta conducendo verso il Santo Natale del Signore. Una esclamazione che suscita meraviglia nell’attesa della nascita di Cristo. Oggi voglio presentarvele perché hanno in se tutto il mistero dell’incarnazione. Sono le antifone che si recitano o si cantano nella Liturgia delle Ore al Vespro di questi ultimi giorni di avvento, “nei sette giorni precedenti la festa, chiamati “Ferie maggiori” (dal 17 al 24 dicembre) … Queste antifone maggiori dell’Avvento delineano gradualmente un percorso che ci porta dritto al cuore dell’imminente celebrazione del Natale, facendo crescere l’attesa e colmandola della Sua presenza … questi testi esprimono lo stupore commosso della Chiesa nella sua secolare, instancabile contemplazione del Mistero. La liturgia della Chiesa romana conosce sette antifone O, una per ciascuna delle sette Ferie maggiori, e tutte si rivolgono a Gesù Cristo. Sono una serie di invocazioni messianiche che invocano Colui che è promesso nell’AT perché venga a salvare il suo popolo. Sono testi che testimoniano le parole di S. Paolo che cita il profeta Gioele: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. Ognuna delle antifone O infatti, si concentra su un diverso e particolare titolo messianico, costituendo un vero e proprio compendio di Cristologia. Le antifone O presentano un’immagine dell’identità di Cristo, frutto della teologia e della grande ricerca cristologica dei padri della Chiesa dei primi secoli”. (cfr. clarissesantagata)
- O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, ti estendi ai confini del mondo e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza.
- O Signore, guida della casa di Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto e sul monte Sinai gli hai dato la legge: Vieni a liberarci con braccio potente.
- O Germoglio di Iesse, che t’innalzi come segno per i popoli: Tacciono davanti a te i re della terra e le nazioni t’invocano: vieni a liberarci, non tardare.
- O Chiave di Davide, scettro della casa d’Israele, che apri e nessuno può chiudere, chiudi e nessuno può aprire: vieni, libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
- O Astroche sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: Vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
- O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno: Vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.
- O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.
Facciamole anche nostre nella preghiera personale in questi giorni che ci accompagnano al Santo Natale, la meraviglia che esprime l’antifona con il suo inizio possa essere la meraviglia che c’è in noi nell’attesa di accogliere il Signore e magari potreste pregarle nella liturgia delle ore (scarica l’App CEI “Liturgia delle Ore”) insieme a tutta la Chiesa che nel Vespro del giorno innalza il suo canto a Dio.
@unavoce – Foto: fonte