Matra di vita
Il prossimo 8 e 9 febbraio ci sarà a Roma il Giubileo delle Forze Armate e di Polizia e di Sicurezza a livello mondiale e anche se la nostra comunità non sarà presente saranno presente molti altri delle Forze Armate Italiane e uniti spiritualmente vogliamo vivere questo momento dalle nostre citta dalle nostre basi dalla nostra comunità in unità spirituale pregando per questa categorie di persone di cui anche noi facciamo parte.
Il Giubileo per i cristiani è certamente una grande opportunità di rinnovamento per scrollarsi di dosso la povere dell’abitudine e recuperare il vero senso della nostra Fede, (vedi l’articolo Cristo è la Porta su questo sito) ma in un mondo laico per chi non crede per l’opinione pubblica per gli altri di altre religioni e anche per quei cristiani di nome ma che non vivono la vita della Chiesa cosa significa o meglio cosa può dire?
Penso, leggendo tra le righe la bolla “Spes non confundit” le indizione del Papa con il quale ha emanato questo Anno Santo, che sia per tutti e per ogni uomo di ogni cultura e religione una occasione per rallacciare dialoghi assopiti per riaprire discorsi e confronti chiusi ma che ancora sono da affrontare e potrebbe essere per tutti un richiamo a vivere da protagonisti la storia.
“Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra. Immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza”. (cfr. Spes non confundit) e questo ci apre ad un orizzonte molto ampio variegato e condivisibile da tutti: la pace e l’armonia tra i popoli.
Di recente c’è il più grande evento spirituale del mondo il grande raduno Induista che cade ogni dodici anni, poi altro grande evento spirituale è il grande pellegrinaggio alla Mecca per i Mussulmani per citarne solo due e per noi Cattolici l’Anno Santo il grande pellegrinaggio della vita. Per tutti quindi potrebbe essere un grande momento di riscoperta di rinnovamento di dialogo e di apertura, un tempo per recuperare con speranza e impegno concreto una pace universale.
Per questi motivi il Giubileo può essere non solo strumento di grazia per i cristiani ma segno e simbolo di impegno per tutti. Non si tratta di fare e vivere le stesse opportunità o liturgie ma un Anno Santo un Giubileo può essere quel suono che ascoltato da tutti diventa musica che può essere messa in concerto ognuno con le proprie ricchezze e peculiarità. Pur dando un senso differente dal punti vista religioso passare la porta non è solo un gesto ma uno stile di vita passare oltre andare oltre senza perdere nulla ma eliminando quello che ci chiude aprendoci invece al dialogo e all’accoglienza fraterna tra i popoli.
Il suono penetrante del corno di montone può diventare il suono che concilia campane e cembali corni e campanelli, il mantra che riecheggia nel mondo dando ad ognuno in ogni fede e credo in ogni cultura e tradizione l’occasione di rimettersi in armonia con la terra e tra le persone. Con questo spirito di apertura e di dialogo di impegno personale per noi cristiani a viver il giubileo con le indicazioni che ci dà la Chiesa ma con uno sguardo aperto e dialogante con tutti dentro la chiesa e fuori di essa, all’interno nelle varie diversità e liturgie cristiane e anche con chi pur dentro non vive l’ecclesialità per differenti motivi e esternamente come occasione di dialogo per conoscere portando tutti a una convivenza pacifica dove l’interesse principale è l’uomo al centro che riconosce di avere Dio, qualunque nome gli si dà, al di sopra di se e quindi rivedere le sue azioni le sue parole le sue scelte personali sociali morali e religiose.
Chiudo con una citazione che raccoglie questo pensiero e sicuramente spiega meglio lo spirito con cui vivere questo Anno Sano: “Sentiamoci tutti quanti attorno ad un tavolo mettendo in comune le nostre tradizioni per un servizio all’essere umano, al cosmo, alla crisi ambientale”. (cfr. P. Giuseppe Buffon)
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