Il Vangelo della domenica

 

NON FERMARTI MAI DAVANTI ALLA CADUTA AL BUIO ALLA RETE VUOTA ASCOLTA ACCORGITI

 

Entro in chiesa è ormai il vespro le luci del giorno si affievoliscono e la penombra della chiesa rischiarata solo da una piccola luce sul tabernacolo mi raccoglie il cuore e l’anima e mi fermo in silenzio con la mete vuota da una parte e piena di pensieri dall’altra e guardo il tabernacolo senza dire nulla. Dopo qualche minuto mi riprendo da questo assorbimento esteriore e prendo il Vangelo della domenica, devo preparare un sermone da proporre alla mia comunità. Leggo e sono parole già sentite, penso tra me e me, sembra che il cuore non mi dica nulla penso alla mia comunità alla mia vita ma buio totale mi fermo come per pensare ma in verità non penso a nulla se non alla mia vita povera e vuota ai tanti errori commessi ai fallimenti al vuoto totale di una esistenza che non ha raccolto nulla nonostante abbia gettato la rete e d’un tratto questo pensiero di fallimento e inutilità mi porta al Vangelo sul quale meditavo dove dice che tornati a riva non avevano preso nulla ma Gesù chiede loro di riprendere il largo e gettare le reti e anche se un po’ contrariati sulla Sua Parola eseguono la richiesta di Gesù.

Sulla Sua Parola è la chiave di lettura ho pensato e così mi sono concentrato su questo termine e nonostante il vuoto e il buio dei miei fallimenti in quella parola ho sentito una voce una mano sulla spalla che mi diceva prendi il largo non piangere sulla pesca non riuscita sui tuoi fallimenti riprendi il largo getta ancora le reti non piangerti addosso … e mentre penso a questo e alle tante occasioni avute nella mia vita sprecate torno con la memoria indietro nel mio cammino nelle mie scelte e penso a quando ho deciso di diventare sacerdote ed entrare in seminario al giorno della mia ordinazione ai sogni nel cassetto forse alcuni vuoti e banali a quelli più belli e seri di voler annunciare il Vangelo di portare Gesù alle persone di vivere al cospetto di Dio ma insieme a questo far memoria inevitabilmente faccio memoria e ricordo anche tutti gli errori tutte le reti vuote causa la mia poca fede i mie errori o convinzioni prese di posizione la mia superbia di pensare di bastare a me stesso di non fidarmi della Chiesa e così anche di Gesù … e ancora una mano sulla spalla sento che stringe e mi affiorano le parole dei superiori ed educatori amici e confratelli e ricordo che credere è fidarsi è uscire dalle paranoie e dalla sfiducia sintomi sbagliati di voler solo apparire e dimostrare poi quello che non si è, che credere significa tornare alla realtà della vita con i piedi per terra accettando quello che si è con chiari e scuri della vita e così un’angoscia quasi più soffocante mi prende la gola e la paura di tradire la chiamata di deludere le persone e nelle persone Dio tradire la Chiesa la comunità mi assale.

Mi fermo con il fiato grosso e il cuore che batte forte un disagio inspiegabile misto a tristezza e delusione di me stesso di persona fallita e che non ha saputo testimoniare il tanto amore che Dio gli ha donato e mi fermo, penso di uscire dalla chiesa e poi uno spiraglio di brezza fa muovere la candela della lampada del Santissimo Sacramento e il mio sguardo si ipnotizza e mi fermo riprendo il brano del Vangelo lo rileggo con calma ancora una volta mettendomi al posto di quegli umili pescatori e mi pare di sentire una voce che mi dice coraggio vai avanti non fermarti come se mi dicesse se ti fermi agli errori alla rete vuota al buio e non ascolti non ti accorgerai del Signore che passa e che ti dice prendi il largo e ancora una volta se non lo farai non avrai la possibilità di rispondere a quell’amore che hai ricevuto e per il quale Gesù è morto in croce e per il quale hai consacrato la tua vita.

Mi sale un’angoscia forte quasi lacrime agli occhi mi sento a disagio ho vergogna di me stesso ripenso alle persone che mi hanno educato a quelle che hanno scommesso su di me e creduto che potessi essere un bravo prete e mi vergono e sono consapevole di non meritare tutto questo e ringrazio il Signore della Sua bontà perché mi sono sentito amato e abbracciato anche davanti ai miei fallimenti anche nel buio della notte anche dalla rete vuota.

Non fermarti mai davanti alla caduta al buio alla rete vuota ascolta accorgiti di Gesù che ti dice prendi il largo e sulla Sua Parola getta la rete e riprendi il cammino, talvolta proprio dai fallimenti c’è la brezza leggere che fa muovere il lumicino della lampada della tua vita della tua fede, alza lo sguardo e incontrerai il Signore.

@unavoce – foto@unavoce: lampada del santissimo Sacramento Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo

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