riconciliazione e speranza
Lettera del Cappellano per la Quaresima 2025
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Marco 2,17)
Iniziamo oggi con la celebrazione del Mercoledì delle ceneri il tempo di Quaresima. Permettetemi di riportarvi oggi quelle semplici parole che ho pensato per la mia comunità per animare questo tempo.
“Una Quaresima in un anno Giubilare dedicato alla Speranza ci offre l’opportunità di verificare il nostro cammino cristiano è il tempo per ripensare alla nostra preghiera alla nostra carità e al digiuno come ci insegna la Chiesa elementi fondamentali in un percorso di verifica e di crescita che quest’anno ha una luce particolare quella del Giubileo.
Pertanto come comunità vorrei richiamare a me e a voi l’importanza di una educazione spirituale che parte dalla verifica della nostra vita con la consapevolezza del peccato e la certezza dell’amore di dio che ci perdona, ma non un perdono vuoto ma che arriva dall’impegno personale che pur non mettendo in discussione l’amore che Dio ha per ognuno di noi non ci toglie però dall’impegno di riflettere sui nostri peccati riconoscerli e lavorare per eliminarli. Servirà tutta la nostra vita e nonostante l’onesta e serietà con cui compiremo questo “esame di coscienza” non ci toglierà dal ricadere ma con quell’atteggiamento di speranza seria di saperci amati da Dio. Non stiamo qui a fare un’indagine sul motivo di un declino di questo Sacramento ma vorrei suggerirvi l’importanza che racchiude il buon esercizio di confessarsi di verificarsi.
Credo che la prima riflessione che dobbiamo fare seriamente e interrogarci è quella sul senso del peccato abbiamo perso questo elemento imputando ad altri i limiti nostri. Da una situazione dove tutto era ritenuto peccato a un atteggiamento che oggi non è peccato più nulla tutto è lecito e un diritto. La mancanza e il non rispetto delle regole ci porta a perdere il senso della misura, quindi credo che compreso questo dobbiamo tornare a rivalutare il servizio e l’importanza delle regole per una vita comune e questo ci porta ad un altro elemento che è quello del rispetto reciproco consapevoli delle responsabilità personali e non solo il diritto.
Tutti ci sentiamo più vittime che colpevoli sentiamo mancarci una libertà che alla fine però ci porta solo a fare quello che ci piace e non quello che è da fare per noi e per gli altri. Così facendo confondiamo il reato con il peccato, dove il reato è la trasgressione di una legge il peccato è la rottura di un’amicizia di un’alleanza di un amore scambievole, in questo clima di relativismo ognuno segue la propria spontaneità e sentimento alla propria coscienza e basta.
Ora per riscoprire questo sacramento e la nostra vita cristiana alla luce del Signore sarà importante riscoprire la Parola di Dio l’azione dello Spirito Santo e la vita della Chiesa. Pertanto ci soffermeremo in questo periodo su questi tre elementi: preghiera carità e penitenza.
La Catechesi del mercoledì sarà sulla Parola di Dio con l’impegno di leggere personalmente il Nuovo testamento
La Via Crucis del venerdì sarà guidata dai commenti dei Santi, uomini e donne che hanno lasciato agire in loro l’azione dello Spirito Santo e con i commenti proposti dalla comunità con questo aspetto penitenziale
La penitenza diventerà carità con una maggiore partecipazione alle celebrazioni comunitarie creandoci un programma che metta al centro l’Eucarestia come momenti inalienabile che ci porterà durante il tempo quaresimale alla celebrazione penitenziale e alla confessione individuale e con un gesto concreto di carità togliendoci qualche cosa per donarlo ad altri. Questo sarà il nostro cammino di risalita per vivere la speranza cristiana”. (cfr. Lettera)
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