Carità e condivisione
Quando si parla di soldi sembra di mancare di rispetto o tradire la vocazione soprattutto quando è la Chiesa a parlarne come se le attività e le strutture potessero sostenersi da sole. Oggi con voi vorrei spiegarvi il motivo delle offerte che si fanno durante la celebrazione della S. Messa all’offertorio, senza entrare in merito ad altri aspetti. Lo scopo è quello di educarci e conoscere il senso di quello che facciamo. Le offerte che vengono raccolte con il cestino durante la Celebrazione Eucaristica sono a sostegno delle attività caritatevoli pastorali di evangelizzazione della Chiesa e per il mantenimento delle strutture.
“L’abitudine di raccogliere offerte risale alle origini della Chiesa, anche se il modo è cambiato con il passare del tempo e si è adattato alle caratteristiche della società. I primi cristiani erano soliti portare il pane durante la messa. Questo veniva offerto al sacerdote perché lo consacrasse. In un secondo momento, invece del pane la gente ha iniziato a offrire altri doni per i poveri e i bisognosi oppure per la chiesa stessa. Oltre a quelle abituali, ci sono poi le collette speciali, stabilite dalle Conferenze Episcopali per uno scopo determinato della chiesa. Queste ragioni possono essere di tipo caritatevole, di evangelizzazione, per la formazione di seminaristi ed è sempre legato all’azione evangelizzatrice, pastorale e caritativa della chiesa. Cambiano i popoli, i luoghi e i tempi, quello che resta invariato riguarda il modo in cui si svolge la colletta così come il momento della messa in cui avviene. L’offertorio è un momento solenne che ci permette di fare qualcosa di concreto per aiutare la comunità religiosa e rafforzare il potere della preghiera.
Ma qual è lo scopo per cui vengono raccolte le offerte durante la messa? Le ragioni sono semplici e facilmente intuibili. Questi soldi sono impiegati per il mantenimento della varie attività della comunità cristiana e sono essenziali per il sostentamento della chiesa stessa. Con i soldi raccolti vengono pagate le bollette della corrente elettrica, dell’acqua e in generale vengono usati per tutto ciò che riguarda il mantenimento della chiesa. Inoltre, possono essere impiegati per le spese di assicurazione, di manutenzione delle strutture e l’acquisto di attrezzature per l’attività pastorale. Le offerte sono impiegate anche per le spese quotidiane del sacerdote stesso e per l’aiuto dei bisognosi che si recano in chiesa per chiedere aiuto per sé e per la propria famiglia. Il cestino che passa durante la celebrazione della Santa Messa è solo uno dei tanti modi con cui il fedele può contribuire al sostentamento della comunità religiosa. Un altro modo è quello di fare la propria offerta utilizzando le cassette posizionate in chiesa
Ricordiamo infatti che i soldi raccolti dalla chiesa attraverso le cassette delle offerte non vengono usati solo per le spese che la chiesa stessa deve sostenere. Questi soldi sono impiegati anche per fornire un aiuto concreto e materiale alle famiglie bisognose, sia della comunità religiosa che circonda la chiesa ma anche in occasione di eventi come la Terra Santa e le Missioni. Molto spesso è proprio lo spirito caritatevole che ci spinge a donare qualcosa a chi è meno fortunato di noi”. (cfr. myriamblog)
Queste semplici informazioni per conoscere e capire alcuni gesti che compiamo abitualmente e per non perderci in ragionamenti o giudizi che rischiano essere pregiudizi, ma compiere questo gesto con questo spirito. Il nostro contributo piccolo o grande è il segno di sentirci famiglia e di sostenere chi più bisognoso e sostenere il luogo dedicato a Dio. In questa Quaresima stiamo sottolineato il gesto dell’offertorio durante la celebrazione domenicale dove abbiamo aggiunto la consegna della propria intenzione di preghiera su un fogliettino e oggi con queste poche righe abbiamo voluto sottolineare il significato del gesto che va a completare i riti di offertorio: offrire pane e vino a Dio perché nella celebrazione Eucaristica sia presenza reale come Lui ci ha comandato e dove plasticamente deponiamo noi stessi con le preghiere e con le offerte per la carità.
@unavoce – foto: fonte