XXV Aprile

 

Giorno di festa di celebrazioni e di memoria in una cornice sobria per la morte del Santo Padre Papa Francesco. Le città italiane si vestono della bandiera nazionale strade e monumenti, piazze e luoghi della memoria sono circondanti dal tricolore per celebrare l’affermazione della democrazia e della libertà, la fine della guerra e la riconquistata indipendenza. Una data che non possiamo non dobbiamo e non vogliamo dimenticare spiegandola alle giovani generazioni tramandando la memoria di chi ha sacrificato la vita per questi valori di cui oggi ancora godiamo.

In questo giorno la Chiesa celebra la memoria di San Marco Evangelista dove il capoluogo veneto ne porta il simbolo e le parole della tradizione nel gonfalone: «pace a te, Marco, mio evangelista»). Parole che, secondo una leggenda, un angelo apparso in sogno a s. Marco, sbarcato in un’isola della laguna veneta, avrebbe pronunciato, quasi a significare che tra la popolazione veneta il santo avrebbe trovato riposo, venerazione e onore”. (cfr. generali)

Una leggenda che ci suggerisce la riflessione e il libro aperto a differenza del gonfalone con il libro chiuso con la suddetta scritta ci parla di pace di buona notizia come bene superiore per il quale tutti dobbiamo lavorare.

Due ricorrenze, religiosa e civile, che si fondono in un unico intento il bene comune il sacrificio per la libertà e la dignità il ricordo di chi ha combattuto per questi valori.

In un mondo ancora segnato dalle guerre celebrare facendo memoria di quel giorno in cui fummo liberati e celebrarlo nella memoria liturgica di San Marco ci porta a onorare i fratelli e le sorelle che hanno vissuto la storia dell’Italia e del mondo alla luce del Vangelo.

Un vangelo non scritto ma vissuto con la vita una vita fino al sacrificio di essa. Non voglio fare discorsi particolari se non invitarci tutti a non dimenticare e a far tesoro di quanto accaduto per rinnovare il nostro impegno civile nel servizio alla nostra Patria e ai suoi cittadini nel servire il bene comune della Pace e della Libertà. Costruire la pace nella libertà è l’impegno di ogni persona e per noi cristiani è un cammino alla luce del Vangelo e degli insegnamenti di Gesù che san Marco ha riportato nel Vangelo che porta il suo nome.

Costruire la pace nel rispetto partendo dalle nostre case dai nostri ambienti nella nostre città. Non dimentichiamo il sacrificio di tanti nostri fratelli non abbandoniamo il vangelo recuperiamo la voglia di pace nel cuore e la costruiremo nella vita e nel mondo.

Celebrare il 25 aprile è celebrare la famiglia la storia di casa nostra svelando una economia domestica come ce l’ha presentata l’evangelista Marco nel narrare della vita di Gesù.

@unavoce – foto: fonte

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