Giorni particolari giorni convulsi per alcuni versi e giorni dove lo stupore si alterna all’attesa la tristezza alla speranza. Un grande pathos che sia in greco che in latino racchiude una infinità di sentimenti e così vedo questi giorni.
Giorni di raccoglimento e preghiera non solo nel mondo cattolico e in tutto il mondo il ricordo rispettoso e affezionato chi come padre chi come fratello chi come guida spirituale chi come leader che ha saputo essere voce di molti aspetti limite delle nostre società.
Nel bene e nel male nelle illazioni e riflessioni più o meno competenti nei programmi o analisi di destra e sinistra in ambienti religiosi o meno tutti in modi differenti si sono fermati a rendere omaggio e a volgere un pensiero.
Da Cristiano e cattolico da credente e sacerdote in questi giorni dalla sua morte ho visto e sentito parole e immagine differenti competenti e approssimative che mi hanno talvolta fatto sorridere per l’incompetenza di alcuni tecnici del settore e commosso dall’altra per il grande affetto che stanno dimostrando facendomi comprendere che nel cuore di tutti c’è sempre un seme di speranza un germe di bene e che bisogna solo trovare il punto d’ingresso per aprire il cuore. Ho visto il video del minuto di silenzio allo stadio per la partita dell’Inter un grande silenzio commovente e al di là del trasporto del momento l’idea, la realizzazione e il coinvolgimento ottenuto sono il segno di un mondo che pur sembrando indifferente ha nel cuore il desiderio di Dio e pur non volendolo ammettere e parlando con prospettive politiche laiche emozionali e statistiche tutti a parte qualche maleducato ha un grande rispetto segno di intelligenza e cultura e oggi che con i social gli imbecilli confermano i loro limiti che prima sapevano solo quelli di casa, rimango benevolmente stupito.
In questi giorni in prospettiva ho visto un mondo migliore quel mondo critico costruttivo dalle grande idee ed ideali dai principi sani anche se non sempre condivisibili ma propositivi eleganti educati che fanno sperare e rinascere nel cuore di tutti la gioia di essere uomini e donne che possono dichiarare questa caratteristica senza difficoltà, anche se ancora grandi limiti ci sono nel genere umano e lo vediamo sia ad occidente che ad oriente, facendoci sperare però che nel profondo possono riscoprire questa sensibilità che fa grande il mondo e chi lo abita. Questi giorni sono l’ultima testimonianza di Papa Francesco che con la sua dipartita ci ha fatto ricordare che siamo “tutti fratelli” al di là del parallelo geografico che abitiamo.
@unavoce – foto: fonte
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