“PENSIERI CON LE STELLETTE” 

sul Vangelo della Domenica

BATTESIMO DEL SIGNORE

“Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera…”

La FOTO, il motivo della scelta:

Militare e militare cristiano si può, non è un contro senso, perché la’ dove c’è l’uomo che vive e serve il bene comune, la’ c’è Dio. La presenza dei cappellani, le comunità cristiane cattoliche o di altre confessioni o fedi, che vivono nelle Forze Armate, sono la conferma che quando si serve l’uomo e i suoi valori, allora si può essere cristiani anche con un servizio così difficile e impegnativo come questo. La scelta della foto suggerisce che all’interno delle Forze Armate c’è sempre l’impegno a costruire e a servire questi valori comuni a tutti.

Carissimi,

              parlare di preghiera, significa anche e forse prima di tutto parlare di religioni, chiesa/ o chiese, sacerdoti/o ministri, pastori … si tratta di parlare di un settore della vita che forse rischia di passare in secondo piano, ma se prendiamo una lente e scrutiamo una realtà come le Forze Armate, dove sembrerebbe non c’entrare nulla, e qualcuno lo pensa purtroppo, dimenticando che sotto la divisa c’è un uomo e una donna con la sua vita, la sua storia e la sua fede, allora le cose cambiano. Così, per questi principi, per questa preoccupazione e attenzione, i Cappellani Militari, servono questi valori di rispetto, amore e servizio alla luce della fede e ognuno secondo la sua fede.  Loro sono gli animatori e i primi testimoni di vivere una vita a 360° per essere con loro padri e fratelli, condividendo fatiche e soddisfazioni, come in un’unica famiglia, ognuno con il suo ruolo e il suo impegno, ma insieme. Ora, prima di rimandarvi, al Documento del Sinodo della nostra Chiesa Ordinariato Militare per il Capitolo la liturgia e scoprire le basi e l’azione di noi Cappellani, impegnati tra le fine dei militari, vorrei riprendere per un attimo alcune espressioni di Papa Francesco, usate nella prima Udienza Generale del nuovo anno, dove con tono deciso e pulito, ricorda ai cristiani l’impegno della preghiera autentica, preghiera che è l’immagine di una vita e di una scelta che deve portare inevitabilmente ad una testimonianza. Se la preghiera e la partecipazione alla vita della Chiesa sono autentiche, allora si costruisce, altrimenti rimane non solo vuota, ma controproducente.

“Le persone che vanno in chiesa, stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente sono uno scandalo: meglio vivere come un ateo anziché dare una contro-testimonianza dell’essere cristiani”. “Il cristiano non è uno che si impegna ad essere più buono degli altri: sa di essere peccatore come tutti. Il cristiano, semplicemente, è l’uomo che sosta davanti alla rivelazione di un Dio che chiede ai suoi figli di invocarlo con il nome di Padre, di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene, così in attesa di belle notizie”. “C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio: lo fanno per essere ammirati dagli uomini. La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza”. “Dove c’è Vangelo c’è rivoluzione. Il Vangelo non lascia quieti, ci spinge: è rivoluzionario”. In particolare, il Vangelo di Matteo pone il testo del “Padre nostro” in un punto strategico, “al centro del discorso della montagna”. Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, le persone umili di cuore: È la rivoluzione del Vangelo”.

                  Con queste premesse, che devono essere alla base della scelta, ora vi rimando agli altri riferimenti, per una maggiore comprensione della vita cristiana dei militari e delle loro famiglie, porzione della Chiesa Universale di Cristo, servita dall’Ordinariato Militare.

“Preghiera che non “serve” “solo a sentirsi bene”, da un punto di vista meramente emotivo, ma soprattutto ha il compito educativo ed evangelico” di aiutare i militari a scoprire il senso ultimo dell’esistenza, e come “spenderla” in base alle scelte che Dio pone nell’intimo di chi risponde… serve a comprendere che siamo tutti uniti dallo Spirito Santo, nonostante le diverse provenienze e scelte di vita”(Cfr.Vaticaninsider.it)

                Per una completa informazione e per avere un quadro della vita della nostra Chiesa Ordinariato Militare ti rimando al capitolo La Preghiera del Sinodo dell’Ordinariato Militare, qui troverai lo stile di questa chiesa che vive tra i militari e il suo impegno a servire e ad evangelizzare.

                        Se le parole del Santo Padre, e la lettura delle indicazioni del Sinodo, ci hanno toccato e orientato, possa, allora, questo nostro servizio di Chiesa, offrire maggiore esempio e impegno per i nostri militari, per la nostra Chiesa diventando una Chiesa di servizio.

                        Buona Settimana !

13-1-19BATTESIMO@unavoce