La FOTO, il motivo della scelta:

Altare della Patria

 

Simboli che educano. La scelta della foto è motivata dall’insieme degli elementi: tutta la Forza Armata presente, ognuno nel suo specifico, sul monumento che ricorda tutti quelli che si sono sacrificati per la pace, la serenità, perché potessimo vivere in pace e serenità, “in un paese più libero e più giusto”. Questo è il simbolo che è stato costruito a memoria e che ora noi ammiriamo.

Esso, raccoglie, in uno scatto, l’ordine di Gesù, di gettare le reti e di amare e servire l’umanità senza risparmiarsi, sino alla fine. 

(FOTO: Cfr. esercito.difesa)

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

III DOMENICA DI PASQUA

«Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». 

«Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore»

Carissimi,

i nostri militari con la loro presenza, con le loro attività di presenza per assicurare la pace e il rispetto educano e “pascolano” quelle nazioni e popoli dove l’invidia e la cattiveria distrugge quei valori umani di solidarietà e fratellanza. Al di là, quindi, dei commenti sciocchi, futili e faziosi dei pacifisti, i nostri militari operano concretamente, unitamente ad altre organizzazioni umanitari, per ricostruire la democrazia e le dignità dei popoli. Allora le parole del Vangelo di oggi mi portano a riflettere sul loro operato e a portarvi con mano libera, ma seria e senza pregiudizi a guardare a questi nostri uomini e donne dello stato che vivono la loro fede cristiana come militari a servizio degli altri educandoli alla pace e al rispetto. “Dio educa alla libertà, Dio libera”. Questo il titolo dell’omelia , che ora vi riporto solo in parte, rimandandovi alla lettura completa, del nostro Ordinario Militare, Santo Marcianò, alla S. Messa di apertura del IV Corso di formazione dei Cappellani Militari al Diritto Internazionale umanitario: 

“… La libertà, dunque. Essenza preziosa dell’umano, dono che la stessa mano del Creatore ha immesso nella persona, creandola a Sua immagine; ma anche conquista, mistero da penetrare e declinare nelle situazioni concrete della vita: riconoscendola come diritto, rispettandola come dovere in sé e negli altri, identificandone e sanandone le violazioni, talora tremende, nella storia umana. Come Chiesa che è tra i militari sentiamo che il mistero della libertà ci è particolarmente affidato, in tutta la sua ricchezza come pure nelle sue possibili contraddizioni. Da una parte, infatti, il mondo militare potrebbe apparire come sinonimo di riduzione della libertà: la disciplina, la gerarchia, la rigidità del senso di comando e del dovere di obbedienza… D’altra parte, il compito dei militari in realtà trova la sua ragion d’essere proprio nella libertà: essi sono «a servizio della sicurezza e della libertà dei popolli, dice letteralmente la Gaudium et Spes. Ed è proprio così…”.

(Cfr. Omelia dell’Ordinario Militare alla S. Messa di apertura del IV Corso di formazione dei Cappellani Militari al Diritto Internazionale umanitario)

Buona Domenica

05.5.19-III.Pasqua.@unavoce