“Dalla
terra e dal lavoro: pane per la vita”
Lettera
alla comunità in occasione della 69° Giornata del ringraziamento
Carissimi,
in occasione della 69° Giornata del Ringraziamento, che ha come
tema il pane: “Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita”, i vescovi italiani
auspicano che “il pane sia accolto in
stili di vita senza spreco e senza avidità, capaci di gustarlo con gratitudine,
nel segno del ringraziamento, senza le distorsioni della sua realtà”.
Il pane, infatti, “è fonte di vita,
espressione di un dono nascosto che è ben più che solo pane, di una
misericordia radicale, che tutto valorizza e trasforma”.
Così
alla luce di questa esortazione, celebriamo anche noi questa giornata e
cogliamo l’occasione per riflettere sui doni che ogni giorno abbiamo tra le
mani e dei quali, talvolta, non ci accorgiamo, per imparare a ringraziare nel
rispetto di chi ce li prepara.
Il
pane è un alimento semplice, ma indispensabile e che racchiude in se, vita
umana e prefigura quella spirituale, pertanto, pensando al cibo che ci sostiene
e all’Eucarestia che ci dona la grazia di Cristo, nella nostra vita, pensiamo a
questo bene prezioso come “Germe di pace”,
soprattutto a noi che siamo chiamati a difendere questo bene prezioso, con la
nostra professione militare.
La
forza simbolica del pane si trasfigura nell’Eucaristia, aiutando a comprendere “la realtà di un pane che è fatto per essere
spezzato e condiviso, nell’accoglienza reciproca”. Nella preghiera
cristiana del Padre nostro, “chiediamo a
Dio di darci ‘il nostro pane quotidiano’: una richiesta che ciascuno non fa
solo per sé, ma per tutti. Se si chiede il pane, lo si chiede per ogni uomo. Per
tanti popoli il pane non è solo un cibo come tanti altri, ma elemento
fondamentale, che spesso è base per una buona vita, quando manca, invece, è la
vita stessa ad essere a repentaglio e ci si trova esposti ad un’insicurezza che
alimenta tensioni sociali e conflitti laceranti. Il profumo di pane evoca nella
vita quotidiana un gusto di cose essenziali, saporite; per molti ricorda un
contesto familiare di condivisione e di affetto, un legame alla terra madre”.
Con
questa consapevolezza, allora, “riflettiamo
sul lavoro degli esseri umani che si radica in tante colture e culture diverse
e lo testimonia la varietà dei grani tradizionali che stiamo riscoprendo e che
vanno molto di moda in questi ultimi tempi: anch’essi contribuiscono a quelle
forme e quei sapori del pane, che anche nel nostro paese partecipano alla
bellezza dei territori. I nostri campi accolgono il dono a partire dal seme e
dai campi di grano, per coltivarlo e trasformarlo con un lavoro che non è
soltanto la risposta a una necessità umana, ma anche condivisione della cura
del Creato”.
Così
impariamo a non sprecarlo, a condividerlo, a dare un posto privilegiato sulla
tavola, ringraziando del dono della vita e dei beni, che essa ci offre, con una
preghiera prima dei pasti: “Benedici Signore noi e questi tuoi doni che
stiamo per ricevere dalla tua generosità, per Gesù Cristo nostro Signore.”, ricordando di prenderne quello che si
desidera, ma di consumare quello che si prende, senza sprecarlo.
Scrivetevela
su un foglio e recitatela ogni giorno, con la consapevolezza, che questo pane,
è fonte di Pace per noi, le nostre comunità e il mondo interno.
Inoltre
domenica 10 novembre, vi chiedo di confezionare, voi in casa, un pane da
consumare poi in famiglia e che vi chiedo di portare in chiesa, lo benedirò
durante la celebrazione. Il pane spezzato diventa educazione alla condivisione
e segno di ringraziamento dei doni ricevuti. Educando il cuore alla bellezza e alla
grazia, ci aiuterà a servire la Pace tra di noi e nel mondo come uomini,
militari e cristiani.
Prendi il pane che
desideri, mangia quello che prendi
Buona Festa del ringraziamento.
Parrocchia
dei Militari “Madonna di Loreto”