VIVERE
Il Celibato: pensa con il tuo cuore.
In questi giorni si parla di celibato. Premetto
che veramente pesante essere ogni giorno sui giornali e mai per una cosa
bella, ma sempre per polemiche o divisioni, nelle migliori delle ipotesi, ma da
qui si capisce quanto linformazione, non sia informazione,
ma strumento manipolabile da una parte o laltra per dire la
propria verit o solo sostenere le proprie ide e non cՏ una informazione
pulita che riporta il fatto senza commento.
Dotto ci, alla luce di questo, mi unisco alla grande schiera che parla, per dire la mia.
Non ho pretese di dire la cosa giusta o
sbagliata, ma di dire ad alta voce, per rispondere in qualche modo alla mia
comunit e alle persone che conosco e che mi chiedo di questo o quellaltro
argomento. Oggi il celibato sulle pagine e mi soffermo da sacerdote a
parlarne, quindi da persona coinvolta.
Credo, come dice Papa Francesco, che il celibato
ҏ un dono per la Chiesa e, come sostiene anche il Papa emerito, nel discusso
libro che sta per uscire. La stampa ci va a nozze nel trovare pettegolezzi, ma entrami, in modi diversi, o cos la
stampa a voluto farci credere, sostengono lo stesso principio, pur guardando
lontano, senza dimenticare la strada fatta.
Ora, io non ho ne la
sapienza, ne lintelligenza di parlare a livello teologico, umanistico o
spirituale, ma solo da prete semplice e che lavora alle periferie e dirvi la
mia.
Il celibato una grande cosa che la Chiesa
Cattolica Romana possiede. Non so, domani forse cambieranno le cose, ma credo che sia veramente un dono prezioso,
senza per questo dare giudizi o schierarmi da una parte piuttosto che
dallaltra, dico solo che un grande dono, limiti e difficolt non
mancano, ma la vita che ce li riserva e non solo ai celibi. Non si pu essere
di Dio, a servizio a tempo pieno, e di altri. Voi potete dirmi quello che
volete, altre professioni impegnative, limiti o disagi ammesso che sia la
mancanza di una moglie il problema, ma essere celibi per il lavorare nella
vigna del Signore fondamentale. Il tempo, e vediamo chi ha professioni
particolari, come i militari, quante difficolt vivo,
e quindi come sacerdote, dove il primo compito pregare e dalla preghiera e la
dedizione totale a Dio, poi far partire il servizio
ai fratelli, non potrei essere a tempo pieno se non fossi libero
completamente da latri affetti e impegni o legami. Siamo cos pronti per il
lavoro a sostenere questo e poi non lo siamo della vita personale. Ma forse il problema solo il sesso, parola che
nessuno usa, ma credo che sia questo e solo questo il vero problema, ma non lo
anche nelle copie di sposi?
Le chiese protestanti o quella ortodosse, che
hanno questa forma, sono i primi loro a sottolineare la
difficolt. Questo non significa giudicare male o bene, dico solo che sono
realt diverse e non neppure la carenza di
sacerdoti, perch non ci si sposa, ad essere la causa, ma semmai la voglia di
impegnarsi seriamente e per sempre. Mi manca una famiglia? NO! Ho la mia
famiglia di origine e la mia gente, quella che servo ogni giorno, sono la mia
famiglia e mai come in questo tempo posso dire di sentirmi padre e fratello
della mia comunit. Io cammino con loro a volte avanti a volte dietro a volte accanto, ma insieme nel bene e nel
male, tenendo al centro il Vangelo e i Sacramenti. Questa la Chiesa che amo,
che servo e che cerco di testimoniare.
Gli apostoli erano sposati? Si alcuni si, si parla della suocera di Pietro, quindi immagino di si,
mai sentito parlare di mogli o figli degli apostoli dopo? No e non lo so con
certezza. Non un dogma, ovviamente, ma una necessit di dedicarsi al Signore
a tempo pieno. Quindi, a chi fa polemica fuori e
a noi preti, vorrei dire, viviamo con gioia quello che abbiamo come dono e
possibilit. Se perdiamo la preghiera perderemo
o cercheremo altro, forse questo il vero problema.
Prega, ama e servi, questa la novit, la
vera riforma, la vera modernit Il sesso? Si certo questo un problema o
potrebbe esserlo, ma come uomini, anche noi peccatori, abbiamo limiti e
difetti, e non certo quello dello sposarsi che risolver le cose. La famiglia
una cosa seria, ma una vocazione, alla quale, come ricorda san Paolo, per
chi non sa farne a meno.
Pochi preti, pazienza
pochi, ma buoni, pochi, ma impegnati. Non siamo un azienda,
ne una o.n.g., o una multinazionale, ma uomini
di preghiera e poi di azione e servizio. Non vogliamo folle, vogliamo gente convinta, ma noi dobbiamo esserlo. Io
faccio il mea culpa e questa occasione mi
offre lopportunit di ricominciare, ancora, e rimettermi in gioco ad essere
come Cristo sempre e comunque.
In Margine:
Inizierei con unaffermazione ovvia, ma, nei fatti,
spesso in ombra: il celibato in se stesso non
un valore. Dunque,
difendere il celibato come se, in se stesso, fosse un valore non ha senso,
perch non lo . Il celibato sacerdotale un celibato per il Regno. Una tale qualifica
tuttaltro che secondaria. precisamente tale qualifica a rendere il celibato un valore. Curiosamente quella qualifica
sistematicamente scompare, sui giornali e sui media,
ogni volta che si parla del celibato sacerdotale. Sar questione di brevit,
sar pure che i riferimenti ad un Regno appaiono
obsoleti (dunque fondamentalmente incomprensibili), di fatto, trascurando la
qualifica si perde di vista proprio ci di cui il celibato vuole essere
espressione. A quel punto inevitabile che non lo si
capisca.
I
sacerdoti sono stati messi recentemente alla gogna a motivo
del gravissimo scandalo degli abusi. Si tratta di abusi sessuali, certo. Parliamo dunque
di comportamenti che mostrano un rapporto cattivo, perfino patologico, con lo
spazio della sessualit. Siccome nellesperienza del sacerdozio presente quel
celibato che, comunque, coinvolge la vita sessuale e siccome, appunto, non se
ne capisce il senso, quasi giocoforza legare la
patologia a quel non senso. Se nella vita del sacerdote cattolico presente
un punto evidente di vulnerabilit, la colpa dei
problemi sar da ricondurre alla vulnerabilit. La si
chiama diffusamente legge della catena
di bicicletta: noto che in presenza di una sollecitazione eccessiva,
quella si rompa nel suo punto pi debole. Pare logico; perch affermare il
contrario?
Allora
sar importante dare unocchiata.
CosՏ
il celibato per il Regno? Si tratta di una condizione esistenziale che, perfino
provocatoriamente (o profeticamente), intende incarnare in modo singolare la
relazione con Dio e quella con i fratelli. Il che significa che del celibato di
un prete dovrebbero vedersi quelle due realt. Se di
un prete celibe, invece, si vede soprattutto che celibe, significa molto
probabilmente che il suo celibato non sta funzionando troppo bene
Le mie povere parole, per, vorrei concluderle,
oggi, aggiungendo e rimandandovi ad un articolo, di cui vi riporto
uno stralcio: Il celibato dei preti sotto accusa di Stefano GUARINELLI,
Psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia pastorale presso il Seminario
Arcivescovile di Milano e lUniversit Pontificia Salesiana di Torino, e di
introduzione alla psicologia presso lIstituto Superiore di Scienze Religiose
di Milano, apparo sul Portale della Diocesi di Milano Chiesa di Milano, credo
sia una lettura chiara e che potr dipanare tanti dubbi di molti.