ACQUA e VENTO
La Fede in tempo di epidemia
Carissimi,
oggi vi raggiungo con questo audio, portando alla vostra
attenzione il momento di preghiera in piazza San Pietro di venerd scorso del
Papa e la mia esperienza personale, con la speranza di offrirvi spunto di
riflessione e di preghiera individuale.
EĠ
stata per me UnĠesperienza straordinaria.
Negli
anni che ho fatto servizio a Roma, mi capitato pi volte di partecipare alle
solenni celebrazioni del Papa in piazza e sinceramente non riuscivo a pregare
ero ammaliato dalla coreografia ma non sono mai riuscito a pregare, preferisco
le mie chiesette piccole e raccolte. A San Pietro andavo per le devozioni
personali sulle tombe degli apostoli, ma le celebrazioni mi distraevano.
Ma venerd sera stata la seconda volta in cui sono riuscito a pregare,
anzi ho anche pianto.
ÒLa prima volta fu
il funerale di Giovanni Paolo II. Piazza san Pietro
era gremita di fedeli quando nel pi profondo silenzio si apr la tenda del
cancello centrale della basilica e anzich il Papa apparve la sua bara portata
dai sediari. Piansi, e non ero lĠunico. Posso testimoniare che in quel momento
avvennero alcuni miracoli alle persone presenti in Piazza, miracoli
di ordine morale. Cominci la celebrazione in cui pregai davvero
e mi aiut molto vedere che mentre celebravamo la Messa il Vento
sfogliava le pagine dellĠEvangelario che era sopra la bara del Pontefice. Ci
vidi lo Spirito Santo che ci offriva nel vangelo la lettura della vita del
Santo. Alla fine, in mezzo alla Piazza, si alz uno striscione con scritto
ÒSanto subitoÓ, era proprio quello che avevo nel cuore. Fu una mattina
indimenticabile, una mattina di vera preghiera.
Soprattutto mi rimasto nel cuore il Vento che sfogliava il Vangelo come
espressione di una vita santa. La vita di Wojtyla era diventata Vangelo e lo
Spirito ce la mostrava.
La seconda volta in cui ho
veramente pregato stata venerd sera quando il Papa ci ha convocato, via
internet, in Piazza San Pietro dove ci ha fatto trovare i segni pi
autentici della nostra fede: il Crocifisso e
lĠimmagine di Maria. Trovarli di nuovo in piazza era una preghiera, erano i
testimoni di interventi straordinari della
Misericordia di Dio in casi analoghi al nostro, era come dire loro: non ci
siamo dimenticati, sappiamo a chi rivolgerci.
Per Wojtyla il vento e ieri sera
la pioggia, ambientazione stupenda per quello che stavamo per fare. Il Papa
evidentemente sofferente esprimeva la fatica dellĠumanit in questo giorno di
prova ma ci ha evangelizzato, ci ha annunciato la Buona Notizia che il Signore Ges sulla stessa barca in cui siamo noi e la
barca in piena tempesta, poi dalla basilica completamente vuota arrivato
Lui in persona, lo avevamo svegliato con la nostra preghiera e gli abbiamo
chiesto di aiutarci e mentre la pioggia abbondante cadeva sulla piazza
vuota ci ha benedetti. Era il Papa che lo portava, un Papa cadente, sembrava
che non riuscisse neppure a sostenerlo fino alla fine, lo capisco bene, come il
vecchio Simeone cheÓ portava Ges ma era Ges che
portava LuiÓ.
Due segni mi hanno fatto pregare:
il vento e lĠacqua. Non si prega senza lo Spirito Santo, Lui la nostra
Preghiera, Lui che grida in noi ÒAbba PadreÓ e ci riempie il cuore della pace
di chi si sente amato tra le braccia del Padre. LĠacqua il segno per
eccellenza della presenza del Signore: siamo stati battezzati nellĠacqua ed
proprio nellĠacqua che ci stato rivelato che siamo
diventati figli. LĠacqua di venerd sera su piazza San Pietro non stato un uragano ma unĠacqua che veniva gi serena e dolce
che bagnava ma non distruggeva, portava la vita non la morte. Era ÒsorĠaqua, la quale multo utile et humile et
pretiosa et castaÓ era la Parola che il Padre ha detto ai suoi figli che
piangevano e ai quali ha voluto far vedere le sue lacrime.
Per Wojtyla il Padre aveva
mandatoÓ frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo
quale a le tue creature di sustentamentoÓ. Laudato siĠ, miĠ Signore per frate ÒvirusÓ
che venuto su di noi come una ÒpiagaÓ ma sappiamo
che nelle tue mani e che gli puoi comandare come a tutte le creature di non
far del male ai tuoi figli che credono in te.
Le lacrime che ci hai manifestato
venerd scorso ci assicurano che soffri insieme a
noi e che la Tua Onnipotenza di Padre provveder a soccorrere la nostra
debolezzaÓ. (Cfr.
Giuseppemani.it)