RESTIAMO
SALDI NELLA FEDE
Uniti nellemergenza,
senza perderci
Carissimi,
vi raggiungo con questo scritto e video,
per dialogare con voi e invitarvi a rimanere uniti. A noi cristiani ci manca il momento comunitario, ci manca lEucarestia e ora
in un momento di emergenza la nostra fede messa alla prova.
Non perdiamoci rimaniamo uniti senza
paure ma con il timore e lattenzione che il caso richiede, senza isolare o isolarci, ma con le giuste precauzioni.
Molti cristiani nella storia hanno
sofferto penso ai martiri e a quelle terre dove non si pu professare la fede
liberamente.
Rimaniamo uniti, nel telefonarci, nel
sentirci anche nellincontrarci a gruppi pi piccoli con le indicazioni che ci vengono date, ma rimaniamo uniti.
Non dimentichiamo la preghiera,
approfittare in questo tempo per andare in chiesa singolarmente e a far visita
a Ges nel Tabernacolo, preghiamo gli uni per gli altri sosteniamoci e
aiutiamoci.
Leggete o rileggete la lettera
Enciclica Ut
unum sint di San Giovanni Paolo II sullunit.
A volte, essere cristiani faticoso: gli
impegni sono tanti, le problematiche da affrontare non mancano: tuttavia,
possiamo trovare la forza dal rapporto di amore che instauriamo con Dio e dalla
preghiera; inoltre, possiamo poggiare la nostra vita sullessenzialit del
Vangelo, coltivare allinterno delle nostre famiglie e comunit una dimensione
di comunione vera e reale, testimoniare in maniera credibile la potenza
dellamore di Dio e che il Signore sempre presente in mezzo a noi. Faremo anche noi esperienza di apostolato, quello stesso che
menzionato nella prima lettura (At 14,
21-27). Concluso il primo viaggio apostolico, Paolo e
Barnaba ritornano nelle citt gi evangelizzate per rianimare i discepoli ed
esortarli a rimanere forti nella fede perch – cos attestano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso
molte tribolazioni (At 14,22).
La vita cristiana, carissimi, non facile; affrontiamo,
infatti, tante difficolt e problemi di ogni genere; ma proprio la certezza
che non siamo soli, la consapevolezza che Dio ci ama senza distinzione e che
Egli ci vicino con il suo amore che ci fa affrontare
la fatica dei problemi quotidiani con tenacia e fede. stato solo lamore di
Ges a portare gli apostoli fuori dai confini della Palestina, per diffondere
ovunque la parola di Dio, spendendosi a favore del prossimo con coraggio, gioia
e serenit. La forza del Cristo Risorto supera ogni limite e non si ferma
davanti a nessun ostacolo.
Carissimi, Cristo ha patito la croce per sconfiggere il male e
per farci intravedere nella sua Pasqua lanticipo della nostra resurrezione.
Perci, restiamo saldi nella fede; essa d senso alla vita e ci dona la forza
di amare; non perdiamo mai la speranza in Ges, in Colui che capace di
rendere nuova ogni cosa e viviamo lamore che Egli ci ha consegnato in modo
semplice e concreto (cfr.
inlibert.it)
Il
cristiano non fatto per la noia, semmai per la pazienza. Al termine della
nostra storia cՏ Ges misericordioso, tutto verr
salvato! (Cfr. Papa
Francesco, udienza, ottobre del 2017)
Il cristiano non fatto per la noia; semmai
per la pazienza. Sa che anche nella monotonia di certi giorni sempre uguali
nascosto un mistero di grazia. Ne convinto il Papa, che nella catechesi
delludienza di oggi, dedicata alla speranza come attesa vigilante, ha fatto
notare che ci sono persone che con la perseveranza del loro amore diventano
come pozzi che irrigano il deserto. Nulla avviene invano, e nessuna
situazione in cui un cristiano si trova immerso
completamente refrattaria allamore, ha assicurato Francesco: Nessuna notte
cos lunga da far dimenticare la gioia dellaurora. E quanto pi oscura,
pi vicina laurora, ha aggiunto a braccio. Se rimaniamo uniti a Ges, il
freddo dei momenti difficili non ci paralizza, ha assicurato: E se anche il
mondo intero predicasse contro la speranza, se dicesse che il futuro porter
solo nubi oscure, il cristiano sa che in quello stesso futuro cՏ il ritorno di
Cristo. Quando questo succeder, nessuno lo sa, ma il pensiero che al termine
della nostra storia cՏ Ges Misericordioso, basta per avere fiducia e non
maledire la vita, lincoraggiamento del Papa: Tutto verr
salvato, tutto! Soffriremo, ci saranno momenti che suscitano rabbia e
indignazione, ma la dolce e potente memoria di Cristo scaccer la tentazione di
pensare che questa vita sbagliata.
Vi invito pertanto in questo tempo dove
non possiamo partecipare allEucarestia di seguirla in TV e di dedicarvi alla
lettura della Bibbia, vi invito a leggere, in particolare, gli Atti degli Apostoli
e le Lettere, vedrete, vi meraviglierete di cosa scrivono le prime comunit
cristiane. Iniziate con la 2 Timoteo.
Nella sua seconda epistola
a Timoteo, lapostolo Paolo insegna che la paura non viene da Dio e lo
incoraggia a non vergognarsi della sua testimonianza di Ges Cristo. Egli esorta Timoteo a sopportare le prove con
fede e lo incarica di insegnare ai santi a pentirsi. Paolo spiega che, sebbene
lapostasia e la malvagit fossero predominanti nella loro epoca tanto quanto lo sarebbero state negli ultimi giorni, Timoteo
doveva rimanere fedele alle verit che aveva gi appreso. Egli inoltre parla
dello scopo delle Scritture e conclude la sua lettera
incoraggiando Timoteo a adempiere con diligenza il suo ministero. (Cfr. churchofjesuschrist.otg)
Ora vi benedico tutti e nella Celebrazione Eucaristica a porte chiuse vi ricordo tutti.
Rimaniamo UNITI nella preghiera, NON perdiamoci.