IL PARROCO DEL MONDO
Una solitudine ricca
Ancora negli occhi, nel cuore e nella mente, penso
che tutti noi, abbiamo le immagini di Papa Francesco, solo, che sale il sagrato
della Basilica di San Pietro, per pregare con il mondo e per il mondo. A questa immagine, il 25 aprile, gli fa eco il
Presidente della Repubblica, che sale la scalinata dellAltare della Patria,
con quella semplice solennit, che ha onorato i caduti a
nome di tutta la Patria. Credo, che questui due gesti, silenziosi e umili, ci
insegnino molto.
Parto, da questa suggestiva
immagine, per parlare e pensare positivo, in questa piccola rubrica del mio
sito, per leggere i segni, come occasione di crescita e di speranza e per avere
sempre alto lo sguardo ed essere positivi dentro, per viverli fuori.
Solitudine ricca di significato che ha dato
immediatamente speranza e vita alle anime attente e da quel momento, da supremo
Pastore della Chiesa, si fatto parroco della porta accanto, per accompagnarci
in questo cammino di prova.
Due figure che racchiudono la Fede e la Patria in
unicona che rimarr scolpita nei nostri cuoi e nella storia.
Noi siamo inclini a seguire e stimare chi la pensa
come noi, a chi ci da ragione e difficilmente gradiamo
chi ci ordina qualche cosa o contraddice i nostri pensieri.
Ma vorrei soffermarmi, con questo titolo, usato in
pi occasioni da molti e per altri Papi, su Papa Francesco e il momento attuale.
Lo sforzo e la fatica di condurre la Barca della
Chiesa in una tempesta che non vede orizzonti. Dalla Sua elezione ad oggi, molti lo amano e molti lo criticano, come normale,
in una figura di questo livello, ma vorrei richiamare alla nostra attenzione
limpegno allObbedienza per i cristiani e dellattenzione per gli altri, verso
una persona che come un fratello
maggiore, un padre spirituale del mondo, ci accompagna nel cammino della vita.
In questo periodo di emergenza, labbiamo visto
ogni giorno, alla mattina celebrare la S. Messa, come
sempre, dalla Cappella della Casa Santa Marta, ma, per questa emergenza, trasmessa
da Rai 1, tutti giorni, e Lui, con la semplicit che lo contraddistingue, ci ha
accompagnati, mano nella manao, a vivere questo momento senza abbandonarci al
riflessioni estemporaneo, critiche vuote, ma nella fede e alla fede e insieme a
lui, molti vescovi e sacerdoti per le proprie comunit.
Anche il nostro Ordinario Militare, ogni domenica
dalla Cappella dellOrdinariato Militare, ci ha accompagnati con la Sua preghiera
e la sua riflessione sul Vangelo, per tenere unita la comunit delle stellette
e guidare e orientare il cuore e le azioni di ognuno di noi.
La trasmissione in diretta video, radio e
streaming della celebrazione della messa mattutina di Santa Marta e la
decisione di celebrarla quotidianamente in questo periodo di quarantena, sono
stati un dono inaspettato e bellissimo. Tante persone,
anche lontane dalla Chiesa, si sono sentite accompagnate e sorrette dal Papa
che in punta di piedi, a inizio giornata, bussava alle porte delle loro case.
In tanti hanno imparato limportanza e il conforto dellincontro quotidiano con
il Vangelo. Mai in cos tanti avevano seguito la liturgia dei giorni feriali in
tv, proposta senza commenti e con alcuni minuti di adorazione silenziosa del
Santissimo Sacramento. (Cfr. VativanNews)
Una presenza, quella di Papa Francesco, che
entrando in casa nostra tramite la Tv ci ha fatto da guida, con le sue
preghiere e con i suoi consigli evangelici
semplici, ma saggi e fondamentali per lanima degli uomini e delle donne,
per riscoprire che la vita vera quella spirituale e che il nostro
pellegrinaggio sulla terra solo un passaggio da vivere al meglio per
essere chiamati alla Casa Celeste del Padre
la figura storica di questo pontefice,
vicario di Ges Cristo in terra, ha rassicurato tante persone e ha ridato speranza
di futuro , di domani, a giovani, anziani e gente di
mezza et impegnata nel lavoro quotidiano della vita e soprattutto ai tanti
lavoratori della frontiera sanitaria pubblica dove, spesso a mani nude, si
combatte questo male invisibile, che ha messo in ginocchio le
nazioni europee e il mondo intero.
Egli ha
assunto su di s, nel momento in cui le chiese
parrocchiali, nonostante le porte aperte, sono divenute inaccessibili ai
fedeli, il
compito del buon parroco di campagna, dei borghi antichi dei secoli passati e
si fatto il Buon Pastore della chiesa domestica .
Ancora una
volta, il Vicario di Dio in terra si fatto carico di far leggere alla Chiesa i
segni dei tempi e di dare
risposta a quel diavolo gongolante di una vignetta apparsa da alcuni giorni sui social e che riportiamo nella foto di corredo. Con il Covid –
dice il diavolo al Signore – ti ho
chiuso tutte le chiese. No –risponde
il Signore – ne ho aperta una in ogni casa e le porte delle altre non sono
mai state chiuse. (Cfr.
Letruria.it)
Impariamo a cogliere i
segni, a stupirci, ad accorgerci della bellezza che ci sta attorno, anche in
momenti come questi e a leggere i segni come occasione di rinascita e di
crescita.